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Natale 2018: Il Vescovo Francesco in visita in carcere: “Ho guardato il vostro volto…”


Con l’avvicinarsi del Santo Natale, anche quest’anno, il nostro Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Francesco Savino, insieme all’équipe della Caritas diocesana, ha scelto di farsi “prossimo” a tutte le sorelle e i fratelli detenuti della Casa Circondariale di Castrovillari, celebrando con loro, mercoledì 19 dicembre 2018, l’Eucarestia. Ad accoglierlo, presso la struttura penitenziaria, la direttrice, dott.ssa Maria Luisa Medicino, unitamente al personale di servizio ed il cappellano, don Francesco Faillace. 

Il Vescovo, come sempre è abituato a fare, ha guardato il volto dei fratelli che lo attendevano nella cappella, sottolineando l’importanza per ciascuno di noi di essere un “volto – rivolto, perché ogni volto racchiude e custodisce i sentimenti e le emozioni che sono nel nostro cuore pensante.”

Avvolto dall’abbraccio e dalla gratitudine di tutti i presenti, durante la Santa Messa, il presule ha esordito dicendo che “anche la Casa Circondariale è uno dei luoghi in cui Dio si fa Bambino” e quanto sia difficile per lui parlare a persone che vivranno il Natale lontano dagli affetti più cari; perciò proprio a loro ha voluto affidare tre parole da custodire e su cui soffermarsi in questi giorni in cui le mancanze, le perdite, i ricordi si fanno più insidiosi: Umanità, Fiducia, Speranza.

«L’umanità – spiega Mons. Savino – di un Dio che ha scelto di essere Uomo, che ci dice: “Tornate umani”, perché nonostante tutti i problemi, vale la pena vivere la vita. Ed è possibile vivere una vita intrisa di umanità se i valori a cui facciamo riferimento sono la legalità, il rispetto, la giustizia.

La Fiducia è quella che Dio ha riposto in ciascuno di noi; il Natale è proprio la festa della fiducia. Oggi , purtroppo, viviamo di sospetti, non ci fidiamo dell’altro. 

L’invito, dunque, a fidarci di più, perché in Gesù questo accade.

Se, di conseguenza, viviamo meglio la vita, se recuperiamo un po’ di fiducia, ci sarà posto nel nostro cuore anche per la Speranza».

A quest’ultima parola, alla Speranza, si collega il regalo che il Vescovo e la Caritas hanno pensato per i detenuti: un paio di scarpe. Il termine speranza, infatti, viene dal latino Spes, che contiene la parola PES il cui significato è “piede”. 

“A voi, perciò, – conclude il Vescovo -, l’augurio che possiate far camminare la speranza in questa casa e possiate al più presto portarla da liberi cittadini sulle strade del mondo; a tutti l’invito a farsi Dono per l’altro”.

Mattia Fusilli

(stralcio omelia a cura dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali. Riprese e montaggio Gianfranco Longo)