8 Marzo 2025

Donna, radice di luce 8 Marzo 2025

Poesia festa della donna

A te, donna,
grembo e radice,
cura e vento che accarezza le rovine,
approdo silenzioso
dove si frangono le tempeste.
A te, che sei il respiro della vita
contro il passo lungo della notte,
che porti la luce tra le dita
e insegni ai passi incerti
il coraggio dell’ignoto.
A te, madre,
anche quando non generi,
perché semini vita
anche nel cuore della pietra,
perché plasmi umanità
dove l’arena urla
e la violenza si fa legge.
A te, che ancora indossi
le ferite incise dal tempo,
che cammini scalza
su sentieri di disuguaglianza,
che sconti il prezzo di un mondo
che non sa leggerti negli occhi.
A te, che porti il peso
di una cultura greve che ti incatena,
che troppe volte ti spegne,
ti fa cenere,
ti ruba il nome e il giorno.
A te, che sei fiore reciso
sotto i neon di una strada buia,
ombra senza volto,
carne venduta al gelo
da chi non sa il valore dell’infinito.

A te, fanciulla,
che sarai l’aurora che verrà,
che avrai il domani nelle mani
e lo scriverai con la forza della tua
voce.
A te, che vivi il tempo
che si sbriciola tra le dita,
la malattia che ti fa isola,
il silenzio che si stringe attorno ai
tuoi passi.
A te, che conosci il vortice delle
ombre,
che ti perdi nei labirinti dell’anima,
che cerchi un nome da chiamare
speranza.
A te, Donna, dico grazie.
Perché sei grazia e ferita,
perché sei soglia e rinascita,
perché senza di te
il mondo si disgregherebbe nel nulla
del non-essere.
E mentre il tempo inciampa
nei suoi stessi enigmi,
tu resti luce,
respiro di primavera
che nessuno potrà mai soffocare.

✠ Francesco Savino