E’ stata celebrata questa sera, domenica 22 ottobre, nella Parrocchia Santa Maria Maddalena di Morano Calabro, la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Cassano, Francesco Savino, al termine della quale si è tenuta l’istituzione del tribunale ecclesiastico per la postulazione della causa di beatificazione e canonizzazione di don Carlo De Cardona, sacerdote, figlio di Morano.
Il Vescovo Francesco:
“Non lasciamoci rubare la libertà! Non vendiamoci per un contributo. Non accettiamo compromessi. C’è una felice coincidenza tra il Vangelo di oggi (Diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio) e le scelte di vita fatte da don Carlo che dovette confrontarsi con il potere politico, le istituzioni, le leggi del suo tempo. Dovremmo cominciare a pubblicare le opere di don De Cardona”. Parlano di ciò! “Quante opere sociali ha fatto quest’uomo.”
“Era uomo di preghiera per questo io pregherò perché diventi Beato e Santo. Le casse rurali è una delle sue tante realizzazioni. Lo chiamavano il bolscevico bianco, invece era un prete normale che lo Spirito lo portava a scegliere da che parte stare. E lui scelse gli oppressi. Ebbe anche il coraggio di opporsi al fascismo e di dire no alle due guerre. È una stella polare del Cristianesimo del secolo scorso. Che mise insieme la fedeltà al Vangelo e agli oppressi.”
Al termine della Santa Messa, con il giuramento del Vescovo sui Vangeli, del posturatore, del delegato episcopale, del promotore di giustizia e del notaio attuatore, si è insediato il tribunale ecclesiastico che proseguirà la già avviata inchiesta diocesana.
[LEGGI I NOMI DEI COMPONENTI IL TRIBUNALE ECCLESIASTICO
E LA RIFLESSIONE DEL VESCOVO SU DE CARDONA]