AMATA SCUOLA, PRENDI IL VOLO
Carissimi e Carissime Dirigenti, Docenti e Personale scolastico.
Carissimi ragazzi e ragazze.
Come ogni anno, con grande emozione, vi rivolgo qualche pensiero, per accogliervi nel mio cuore anche all’inizio di un nuovo orizzonte scolastico da esplorare.
Sì, ogni nuovo anno scolastico è come un viaggio: un cammino fatto da passi lenti e corse audaci, a volte pieno di ostacoli altre ricco di mete da raggiungere. Come tutti i viaggi, anche questo nuovo inizio porta aggrappato a sé il fascino dell’attesa e di ciò che non è ancora conosciuto, insieme ad un carico di paure ed aspettative. Una tela bianca su cui, ciascuno e ciascuna di voi, nel suo ruolo, ha il privilegio di tracciare il proprio disegno, di colorare i propri sogni e dare vita a nuove speranze.
Allora eccomi qui, ad augurare un buon viaggio, a voi, Dirigenti, che guidate con pazienza e passione questo grande laboratorio di crescita che è la scuola. Grazie perché molto spesso il vostro lavoro sembra invisibile ma essenziale, perché a voi spetta di segnare la mappa organizzativa, ma anche quella del cuore, dei docenti e degli studenti. Grazie perché siete i custodi silenziosi dei sogni di intere generazioni che crescono sui banchi di scuola e non smettete comunque di sognare voi stessi e di farlo in grande, con il coraggio di osare, di battere nuove strade per quel futuro che è già qui, scritto sulle lavagne, dentro gli zaini, sulle sedie e perfino nel suono della campanella, a ricreazione.
Buon viaggio anche a voi Docenti, seminatori del sapere che con amore e dedizione vi impegnate non solo a trasmettere nozioni ma anche visioni. Il vostro ruolo è essenziale nella vita di ciascun giovane che incontrate perché diventate, per ciascun studente, dei veri e propri compagni di strada. Grazie perché ogni giorno vi impegnate a far conoscere ai giovani le differenze e le diversità e ad esaltarne la convivialità, portando sui banchi un nuovo umanesimo, consapevoli che “l’educazione non cambia il mondo, cambia le persone che cambieranno il mondo.”
Il mio augurio è che i vostri interventi educativi siano sempre ispirati alla conoscenza ma anche alla solidarietà, all’uguaglianza, alla lotta contro le ingiustizie sociali. Vi auguro di perseguire sempre l’ideale di un ordine sociale giusto in cui domina una generosità vera che non si piega al disamore, che non si arrende alle cronache di una società iniqua e non si lascia sedurre dall’ingiustizia. Vi auguro di perseguire una sola forma di potere che è quella di trasformare l’anima dei vostri studenti, senza plasmarla, di infondere coscienza prima della conoscenza. Fate in modo di coltivare in ciascuno dei ragazzi che incontrate, il senso critico, quella che Socrate chiamerebbe la maieutica e cioè la capacità di porsi domande, di andare al di là delle apparenze e di cercare sempre il perché, non solo nei libri ma anche nei gesti, nelle parole e nelle vostre stesse vite… Da tutte queste cose i ragazzi imparano la lezione più grande.
Ed è infatti a voi, cari ragazzi e ragazze, voi che rappresentate l’anima pulsante di ogni scuola, che rivolgo un pensiero speciale.
Prendo in prestito le parole di una donna che ho imparato a conoscere molto, leggendo i suoi scritti: DISOBBEDITE !
Michela Murgia ci ha lasciato questa eredità, quella di disobbedire, di rompere la regola, di essere impopolari, di piacersi e non di compiacere perché, come direbbe Papa Francesco, voi non siete il futuro ma l’ADESSO di Dio, il seme che oggi germoglia per diventare un albero robusto domani.
Voi forse non lo sapete ma ogni suono di campanella che scandisce la vostra entrata a scuola è una opportunità. Una possibilità, di crescere, di scoprire, di imparare, di vivere legami unici, autentici, irripetibili. Un’opportunità di essere curiosi perché, “per quanta strada c’è da fare… amerai il finale”. A dirvelo non è solo il vostro vescovo, che può sembrare un po’ nostalgico, a dirvelo è quell’amico che, come voi, è stato seduto all’ultimo banco, che, come voi, ha provato a copiare la verifica di matematica ed ha marinato le lezioni, magari il giorno di una interrogazione programmata. Eppure, non ho mai smesso di credere che la scuola mi abbia insegnato ad esplorare il mondo ma, in primis, me stesso.
Lasciatemi dire che la scuola non costruisce muri ma ponti, ponti di idee, di diversità che si incontrano, di amori che nascono, di mondi che si intrecciano in maniera indimenticabile. La cultura, la conoscenza, vi daranno le chiavi per aprire le porte della libertà, vi renderanno capaci e consapevoli di scegliere, di cambiare le cose, di rompere la regola. Per questo, vi accorgerete, che lo studio che oggi vi sembra un obbligo, è in verità un privilegio, un assaggio di libertà, qualcosa di indispensabile e vitale. Ogni lezione che ascolterete sarà un passo verso la vostra emancipazione, la costruzione di uomini e donne liberi. E, infine, non fate dello studio solo un mero accumulo di nozioni ma rendetelo uno strumento che vi apra alla condivisione, alla crescita insieme agli altri. Siate abbastanza umili da voler imparare anche dai vostri compagni e, allo stesso tempo, da voler condividere ciò che sapete con quelli più in difficoltà. Fate in modo che il vostro sapere diventi anche il salvagente per qualcun altro. Avete in mano uno strumento potentissimo che è la cultura, non sprecatelo per fare guerra e non lasciate neanche che il mondo vi dica che non potete farcela perché l’ignoranza è la vera prigione da cui fuggire.
Io, mi fido di voi.
Infine e non per ordine di importanza, un pensiero vorrei rivolgerlo a tutto il personale scolastico. Grazie per la vostra dedizione e la cura con cui riuscite a rendere possibile la quotidianità della scuola. Pur rimanendo lontano dai riflettori, è il vostro impegno a tenere in piedi questa istituzione ed a renderla comunità. Vi incoraggio a continuare a lavorare con passione perché ogni vostro gesto è un contributo di senso alla crescita di tutti.
Chiudo con un invito per ciascuna e ciascuno di voi: non smettete mai di credere al potere trasformativo della scuola. Fatene un luogo di meraviglia, di sogni e, con la vostra sensibilità unica ed irripetibile, trasformate gli spazi in luoghi di libertà, di amore, di accoglienza.
Vi auguro che questo nuovo anno scolastico sia un cammino di crescita, di amicizia, di amore e di rinnovato impegno. Non abbiate paura di puntare in alto ed usate bene la vostra libertà, usatela con cuore, saggezza e coraggio, perché ne siete i custodi.
Buon anno e, mi raccomando, le verifiche non si copiano!!
Il Vostro Vescovo
✠ Francesco
Cassano allo Ionio, 16 Settembre 2024