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Mons Savino dalla parte di chi protesta per aver lavorato e non è stato pagato


Mons. Savino con alcuni sacerdoti della Diocesi

TREBISACCE
“Per favore pagateci gli stipendi arretrati e versate il TFR ai colleghi che sono in pensione da anni”. Questo il grido di disperazione dei lavoratori. Che stamattina hanno manifestato in piazza e per le strade. Con loro, in testa al corteo, il Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio  mons. Francesco Savino. “Vi confesso che sono molto preoccupato per il presente e per il futuro dei lavoratori, che da un mese restano lontano dalle loro famiglie. Rivolgo un appello alla politica e alle istituzioni affinché ognuno faccia la propria parte. In questo momento c’è bisogno di credibilità e la Regione dica come vuole risolvere questa vertenza. Mi rivolgo anche al Presidente del Consorzio di Bonifica dei Bacini jonici cosentini e al CDA per un atto di responsabilità”.Queste le parole del Vescovo fatto Popolo. “Ci sono momenti nella vita in cui dobbiamo decidere da che parte stare, se dalla parte della legalità, della giustizia e dei diritti o stare dalla parte degli oppressori e della violenza che molto spesso si manifesta attraverso le istituzioni. Come Chiesa, come Vescovo, come Pastore mandato a guidare le Pecore di questa nostra Diocesi, con molti confratelli del territorio che oggi sono qui in mezzo a voi, stiamo dalla parte di chi, e non certo per colpa sua, perché chi protesta ha regolarmente lavorato ed a proprie spese, ha perso la dignità, perché da sette lunghi mesi, gli viene negato il sacrosanto salario che hanno guadagnato con sacrificio e sudori, con il caldo torrido di quest’estate. La democrazia si basa sul rapporto tra diritti e doveri. I nostri lavoratori hanno conseguito dei diritti che oggi, di fatto, gli vengono negati. Sono 150 padri di famiglia che vivono in una situazione disperata, che non possono pagare le bollette o acquistare beni di prima necessità o mandate i figli a scuola. Non posso accettare come Vescovo questa disuguaglianza. Alla politica e alla Governance del Consorzio chiedo di recuperare la credibilità, e ciò è possibile solo pagando i lavoratori, non domani, ma oggi stesso”. Monsignor Savino nel corso del suo intervento, peraltro assai apprezzato ed applaudito dai lavoratori e dagli esponenti delle Istituzioni presenti, ha letto una lettera scritta dalla moglie di uno degli operai in sciopero ed inviata all’alto prelato bitontino. Che leggendo pubblicamente il contenuto della stessa, ha sposato la appieno il grido d’aiuto lanciato dalla donna, facendolo suo, ed invitando ad alta voce la Regione ed il Consorzio a trovare immediatamente una soluzione definitiva alla vertenza. E infine rivolgendosi alle maestranze. “Se così non fosse, ritornerò ancora una volta in mezzo a voi (è la quarta visita in pochi giorni, del vice presidente della Cei per il Sud agli operai), e questa volta incatenato andrò via solo quando mi direte di aver ricevuto anche l’ultimo centesimo di stipendio”. Accanto al Vescovo anche il senatore Ernesto Rapani, i consiglieri regionali Davide Tavernise e Ferdinando Laghi, i sindacati di categoria, Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil rispettivamente rappresentati da Federica Pietramala, Antonio Pisani e Marco Stillitano, gli studenti, le Associazioni e diversi sindaci del comprensorio, tra cui quello di Trebisacce Alex Aurelio, di Corigliano Rossano Flavio Stasi e di Rocca Imperiale Giuseppe Ranù che hanno preso la parola.

Rocco Gentile
Portavoce 
Diocesi di Cassano all’Jonio
Ufficio Comunicazioni Sociali