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Mons. Savino.” “una Calabria diversa, una Calabria della legalità esiste ma solo se ci uniamo, solo se creiamo una rete”


Sarà giudicato da Dio”. Non usa mezzi termini, Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano All’Jonio e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, intervenendo alla manifestazione organizzata dal Coordinamento Regionale – Calabria – di Libera, per dire no alla ndrangheta. Nessuno può rimanere indifferente e omertosi. Fino a quando saremo paralizzati dalla paura – ha evidenziato il presule della diocesi cassanese – e finché non avremo la schiena dritta, finché non rivendicheremo il diritto di essere liberi, noi saremo sempre dei sudditi”. Per Mons. Savino “una Calabria diversa, una Calabria della legalità esiste ma solo se ci uniamo, solo se creiamo una rete. Noto molto spesso – ha proseguito – paura, ma c’è perché manca il soggetto comunità. Se noi stiamo insieme e costruiamo l’organico della comunità noi possiamo farcela”.

Dal canto suo don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha lanciato l’allarme e ha posto l’attenzione sul rischio di sottovalutare le mafie che “invece oggi sono anche più forti di prima”. “Anche se sparano di meno o usano meno la violenza le mafie ci sono e vanno avanti con i loro affari e le loro strategie”. Nel corso del suo intervento, ha ricordato il piccolo Coco’ Campolongo, a 10 anni dal suo barbaro omicidio. “Siamo qui perché vogliamo ricordare lui e tutti gli altri bambini vittime della violenza mafiosa”. Don Ciotti riserva anche un pensiero per “tutti i bambini del mondo che vengono uccisi e perdono la vita nei conflitti”. “La risposta deve essere collettiva. Magistratura e forze dell’ordine fanno il loro lavoro, ma non può essere sufficiente “delegare. La malattia più grande è quella della delega. Invece c’è un senso di responsabilità che ci chiama all’impegno collettivo. Le forze dell’ordine vanno aiutate, non si può essere cittadini a intermittenza”.

Alla manifestazione, coordinata dalla referente del Presidio di Libera di Cassano, Mara Vincenzi, hanno preso parte tra gli altri, il Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, i sindaci di Cassano e Scalea, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, CGIL – CISL e UIL -, le massime autorità militari, tantissime associazioni di volontariato, impegnate sul territorio ad educare i giovani alla cultura della legalità.

Infine, ma non per ultimo, i volti dei ragazzi degli istituti scolastici cittadini che rappresentano la nuova primavera per una effettiva rinascita.

Francesco Garofalo
Portavoce UCS
Diocesi di Cassano All’Jonio