Omelie

NATALE DEL SIGNORE 2021 “Messa della notte”


 Is 9,1-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14

MESSA  DELLA  NOTTE

Per avvicinarci al mistero di questa Notte Santa, ricorriamo agli accenti poetici del monaco David Maria Turoldo che scrisse:

“… Eri tu il mistero, / la radiosa notte che racchiudeva il giorno, / che avrebbe rivestito di carne la luce / e dato un nome al silenzio”.

Il silenzio che azzera le parole fino a rendere muti, la luce radiosa nelle tenebre che più scure di così non è possibile, ci riconducono a Betlemme, davanti al Cristo Signore, il Salvatore.

“Questo per voi il segno: troverete un bambino” dice un angelo ai pastori. Dio è un bambino mentre al mondo tutti vogliono crescere: il ragazzo vuol essere uomo, l’uomo vuole occupare un posto importante, il potente vuol essere dio. Quel Bambino “avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” è il mistero dell’Uomo Dio. Non un dio dominatore lontano e straniero, non lo splendore eccedente di una grandezza mondana che si illude di avere il potere su ogni cosa ma, come afferma Bruno Forte “la lontananza infinita che si fa vicinanza; l’inizio e la promessa di un futuro eterno, che esalta la dignità e il destino ultimo di ogni esistenza umana”.

Dinanzi allo scandalo della Incarnazione di Dio le tenebre, cariche di paure e incertezze, di distruzione e morte, si diradano ed esplode la luce di quella notte che ha cambiato la storia.

Il Dio Bambino offre speranza anche alle nostre debolezze che la lunga pandemia del Covid-19 fa emergere: tutti ci scopriamo più fragili e ci sentiamo più esposti alla morte. Dinanzi al Figlio Dio siamo consapevoli di essere tutti capaci di paternità e maternità in uno scambio generazionale che si prende cura del presente e del futuro.

Questa preghiera composta dal celebre musicista Johannes Sebastian Bach può aiutarci nella meditazione:

“Come potrò accoglierTi, in che modo incontrarTi, / o anelito di tutto il mondo, tesoro dell’anima mia? / Gesù, poni accanto a me la Tua fiaccola, / affinché ciò che Ti dà gioia mi sia noto, / da me riconosciuto. / Oh mio amato bambino Gesù, / preparati una culla pura / per riposare nello scrigno del mio cuore / affinché mai io mi dimentichi di Te! / …O mio Gesù, quando morrò / io so che non andrò perduto, / perché il Tuo nome sta scritto nel mio cuore / ed ha scacciato la paura della morte. / …O Gesù, sii Tu solo il mio desiderio, / siimi sempre nel pensiero, / non permettere che io vacilli! / …Io vengo a Te, Ti porto / quel che Tu mi hai donato, / il mio spirito, i miei sentimenti, / il mio cuore, l’anima mia, il mio coraggio: / accetta tutto e fa’ che Ti sia gradito!” (Oratorio di Natale, 5. 9. 38. 42. 59).

La grazia di Dio che è apparsa per la salvezza di tutti ci insegni a rinnegare i desideri mondani e a vivere con sobrietà, con giustizia e con pietà.

Buon Natale!

   Francesco Savino