Al popolo di Dio di Cassano all’Jonio
ai sacerdoti
ai diaconi
alle Comunità religiose
alle Aggregazioni ecclesiali
ai laici responsabili degli Uffici Pastorali
“l’iniziazione cristiana lavora per ridisegnare il volto concreto della parrocchia, la sua identità[…] il rapporto parrocchia/catechesi viaggia di pari passo con la questione ben più complessa e fondamentale della forma ecclesiae; ne è da un lato un punto esemplare di emersione e dall’altro un fattore determinante per la sua decostruzione-ricostruzione”
(Generare alla fede a cura di E. Falavegna e D. Vivian Ed. Messaggero Padova pag.180)
Carissimi,
come di consueto, ci prepariamo per tempo alla terza Assemblea diocesana, appuntamento annuale che ci consente di incontrarci, ascoltarci e confrontarci con la Parola di Vita ed essere richiamati alla Fede in Dio Padre misericordioso, al mistero di salvezza di Gesù Cristo e alla fedeltà nello Spirito. Ritrovandoci insieme, sperimentiamo la Speranza di cambiamento e riconfermiamo la certezza che a ciascuno tocca semplicemente ed umilmente lascarsi guidare dall’amore.
A Settembre, nelle date e nel programma indicati nella comunicazione del Vicario per la pastorale, seguiremo ancora una volta il metodo sinodale: esso consente di raccogliere tutti i contributi di riflessione che i delegati delle comunità parrocchiali e delle realtà ecclesiali operanti nel territorio recheranno all’attenzione di tutti per farne oggetto di condivisione e sintesi.
Quest’anno desidero incontrare anche le famiglie indicate una per ogni Parrocchia proprio perché, come già sapete tutti, nel Progetto pastorale quadriennale, “La gioia del Vangelo”, gli adulti, la comunità e la famiglia sono al centro della riflessione sulla evangelizzazione su cui ci siamo avviati e che, nell’anno pastorale 2017-2018, sarà focalizzata particolarmente sull’ iniziazione cristiana.
Punto di partenza per i lavori di gruppo saranno, dunque, i documenti suggeriti, insieme alle relazioni tenute in sede assembleare e la testimonianza delle famiglie che racconteranno la bellezza della Chiesa domestica, le mille sfaccettature di vita familiare con le sue fatiche, le gioie, le ferite, le sofferenze, le mancanze, i lutti. Parlare di noi, della nostra quotidianità non è altra cosa che rendere lode al Signore per quanto ci fa vivere, per ringraziarLo del bene sovrabbondante e per chiedere la pazienza nella sofferenza inevitabile da cui sgorga sempre una fiducia rinnovata. E tutto questo lo porteremo alla mensa eucaristica dove il pane e il vino, transustanziati nel Corpo e Sangue di Gesù, opererà ancora il miracolo di renderci , nell’unità, Suo Corpo.
Mi sembra utile indicare, come avvio, quanto affermò sulla evangelizzazione, nel lontano Dicembre 2000, l’allora card. Ratzinger al Convegno dei catechisti e dei docenti di religione promosso a Roma dalla Congregazione per il clero:
“vale sempre la parabola del grano di senape (cf. Mc 4,31-32). Il regno di Dio comincia sempre di nuovo sotto questo segno. Nuova evangelizzazione non vuol dire attirare subito con nuovi metodi più raffinati le grandi masse allontanatesi dalla Chiesa. No, non è questa la promessa della nuova evangelizzazione. Nuova evangelizzazione vuol dire: non accontentarsi che dal grano di senape è cresciuto il grande albero della Chiesa universale, non pensare che basti il fatto che nei suoi rami diversissimi uccelli possono trovare posto, ma osare di nuovo con l’umiltà del piccolo granello, lasciando a Dio quando e come crescerà (cf. Mc 4, 6-29). Le grandi cose cominciano sempre dal granello piccolo e movimenti di massa sono sempre effimeri[…] Non cerchiamo ascolto per noi, non vogliamo aumentare il potere e l’estensione delle nostre istituzioni, ma vogliamo servire al bene delle persone e dell’umanità dando spazio a Colui che è la Vita. Questa espropriazione del proprio io offrendolo a Cristo per la salvezza degli uomini è la condizione fondamentale del vero impegno per il Vangelo[…] Per questo tutti i metodi ragionevoli e moralmente accettabili sono da studiare; è un dovere far uso di queste possibilità di comunicazione. Ma le parole e tutta l’arte della comunicazione non possono guadagnare la persona umana in quella profondità alla quale deve arrivare il Vangelo[…] Non possiamo guadagnare noi gli uomini. Dobbiamo ottenerli da Dio. Tutti i metodi sono vuoti senza il fondamento della preghiera”.
Aspetto con timore e trepidazione di incontrarvi in assemblea a Castrovillari, nella Parrocchia che svolge il servizio di ospitalità al meglio delle possibilità, ed invito i rappresentanti parrocchiali e tutti i partecipanti ad ascoltare e sintetizzare le riflessioni e le voci anche più distanti degli abitanti del nostro territorio, per rendere ricco e proficuo il lavoro dei gruppi programmati.
Vi saluto cordialmente, augurandovi un tempo di riposo, di studio, di preghiera che rinfranchi la vostra esistenza a partire dall’interiorità.
A presto.
✠ Vostro don Francesco Vescovo
Cassano all’Jonio, 24 giugno 2017
memoria di San Giovanni Battista