DIOCESI DI CASSANO ALL’JONIO
Ufficio Pastorale per il Diaconato Permanente e i Ministeri Istituiti
Sabato 13 marzo alle ore 18,00, il Vescovo della Diocesi di Cassano, S.E. Mons. Francesco Savino, nella Basilica Cattedrale “Santa Maria del Lauro”, celebrerà la liturgia eucaristica per l’ammissione agli Ordini Sacri del Diaconato Permanente di Michele Diodati, Geppino Guarnaccia, Antonio Paiella, Vincenzo Stivala e Nicola Taranto, cinque padri di famiglia che dopo un primo periodo di preparazione spirituale e di studio, con l’accordo delle loro spose, si apprestano a compiere il primo passo verso l’Ordinazione diaconale. Mi preme ricordare che il diaconato è un grado del sacramento dell’Ordine Sacro e può costituire una tappa intermedia verso il sacerdozio, in questo caso si dice “transeunte”, o rimanere nella forma permanente come ruolo di “servizio” nella vita liturgica e pastorale, nelle opere sociali e caritative. Il servizio dei diaconi nella Chiesa è documentato fin dai tempi degli Apostoli. Il Concilio Vaticano II, dopo un lungo periodo di assenza, ha ripristinato la figura del diacono permanente lasciando alle singole conferenze episcopali la possibilità di restituire questo ministero nel loro territorio in base alle esigenze pastorali. Con il Concilio una nuova figura ministeriale è consegnata alla Chiesa.
La mancanza di una prassi le permette di godere di ampi spazi di creatività e di sperimentazione non permesse ad altre figure ministeriali.
In questa maniera il diacono può aiutare la Chiesa a rispondere ai nuovi bisogni della nostra epoca e a porre la diaconia, servizio, come base portante delle relazioni ecclesiali. I candidati al diaconato devono ricevere un’accurata preparazione e il loro percorso formativo, umano, spirituale, dottrinale e pastorale, dura alcuni anni e prevede lo studio teologico, un tirocinio nelle comunità parrocchiali e incontri di approfondimento.
Il ministero del diacono è sintetizzato dal Concilio Vaticano II con la triade “diaconia della liturgia, della predicazione e della carità” con cui serve “il popolo di Dio, in comunione con il Vescovo e con il presbiterio”. L’ammissione tra i candidati agli Ordini Sacri del diaconato permanente, avviene attraverso un apposito Rito liturgico nel quale l’aspirante “manifesta pubblicamente la sua volontà di offrirsi a Dio e alla sua Chiesa per esercitare l’Ordine Sacro; la Chiesa, da parte sua, ricevendo questa offerta, lo sceglie e lo chiama perché si prepari a ricevere l’Ordine Sacro, e sia in tal modo regolarmente ammesso tra i candidati al diaconato”. Il superiore competente per questa accettazione è il Vescovo diocesano. Il Rito liturgico di ammissione è preceduto da una domanda di iscrizione che è redatta e firmata per mano dello stesso aspirante e accettata per iscritto dal vescovo che, però, non costituisce alcun diritto a ricevere l’Ordinazione diaconale. Pertanto il Vescovo è il “fulcro” dell’itinerario della formazione al diaconato permanente che dopo aver consultato il direttore per la formazione e l’equipe educativa, decide se ammettere o meno l’aspirante al periodo propedeutico che di norma non prevede soltanto la necessaria formazione teologica ma anche incontri di preghiera, istruzioni, momenti di riflessione e condivisione, orientati a favorire l’obiettività del discernimento vocazionale, secondo un piano strutturato.
La nostra Diocesi, unitamente alle realtà di provenienza dei cinque aspiranti all’ammissione agli Ordini Sacri, si preparano a vivere un momento particolare di comunione e di espansione spirituale che contribuirà, con l’aiuto di Dio, a far crescere la nostra Chiesa Diocesana.
Direttore dell’Ufficio per il Diaconato
Permanente e Ministeri Istituiti
Diacono Leonardo Aita