26 Giugno 2023

Il discorso di Mons. Francesco Savino al caro Mons. Vincenzo Calvosa

“Non temere quando ti sentirai inadeguato e stanco. Sei stato scelto per questa missione, non l’hai scelta” con questa esortazione Mons. Francesco Savino, Vescovo della Diocesi di Cassano All’Jonio e Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana rivolge il suo saluto nel giorno di inizio del Ministero Episcopale di S.E. Rev.ma Mons. Vincenzo Calvosa, Vescovo di Vallo della Lucania.
Mons. Savino consegna un suo presbitero, oggi Vescovo, ad una nuova missione a cui la Chiesa lo ha chiamato, ricordandogli che non sarà mai solo, ma che nonostante il distacco, che deve esserci, continuerà a restare al suo fianco in maniera discreta e silenziosa.
Il Vescovo di Cassano, nel suo dire, trasuda amore per il proprio ministero e cerca di trasmettere l’esempio del suo essere all’esortazione rivolta a Mons. Calvosa nel dire: “È meglio sbagliare per eccesso di amore che per difetto di amore. Sii un intercessore fedele presso il Padre a favore del popolo a te affidato. Non stancarti mai di praticare la rivoluzione della misericordia nei gesti e nelle scelte pastorali: avrai allora il volto del Figlio. Assecondando lo Spirito, costruisci con pazienza una comunità matura, in cui le differenze siano armonizzate e non omologate.
Il presule cassanese afferma: “Quanta bellezza, quanta dolcezza, quanta gioia abbiamo sperimentato e condiviso in questa liturgia, che è sempre vita, che include tutti e non esclude mai nessuno”. Rivolgendo il pensiero allo scorso 3 giugno, giorno della Consacrazione Episcopale di Mons. Calvosa presso l’Anfiteatro di Villapiana “Rilancio con gioia quanto gli ho detto il giorno dell’Ordinazione episcopale: “sei stato un dono per la diocesi di Cassano e come dono ti consegniamo alla diocesi di Vallo della Lucania”.
Le caratteristiche del “dono” – inaspettato, prezioso, gratuito – rendono originali le relazioni ecclesiali: la Chiesa, infatti, vive del dono per eccellenza, che è Gesù Cristo, e fa germogliare la sua vita donandosi agli altri per amore.

Facendo proprie le parole del teologo Roberto Repole, ora arcivescovo di Torino: “La Chiesa non potrebbe essere fedele al dono che la abita e la fa esistere se non rendendolo disponibile per altri.”
Importante il passaggio sulla liturgia della Parola di questa Domenica, XII del Tempo Ordinario nella quale sono presentati, senza mezzi termini, i rischi e i pericoli dei missionari del Regno.
“Il Signore Gesù” dice Mons. Francesco Savino “ripete anche adesso a te, don Vincenzo, e a ciascuno di noi: non avere paura!
Caro don Vincenzo, il ministero episcopale che ti accingi a vivere non è altro che restituire il dono che hai ricevuto con rinnovata generosità: coltivando una particolare cura per i presbiteri e i diaconi, le famiglie, i giovani, gli ammalati e i poveri soprattutto”.

Caterina La Banca
Direttore UCS

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