Al Popolo di Dio
ai Sacerdoti
ai Diaconi
alle Comunità Religiose
alla Consacrata dell’Ordo Virginum
alle Aggregazioni Ecclesiali
ai Laici Responsabili degli Uffici Pastorali
della Diocesi di Cassano all’Jonio
“Tutti in realtà cercano i propri interessi,
non quelli di Gesù Cristo (Fil 2,21).
La nostra vera felicità non sta nel compimento della ricerca dei nostri interessi, ma della ricerca degli interessi di Dio e degli altri. È questo il grande mistero della vita, il grande mistero che il cristianesimo è venuto a mettere in piena luce e che da duemila anni viene annunciato assieme all’annuncio pasquale, perché è un mistero inerente al mistero pasquale: che l’uomo trova soddisfazione piena degli interessi del suo cuore rinunciando a cercare i propri interessi e abbracciando quelli di Cristo. È un paradosso, è una follia, ma una follia in cui si trova la sapienza pasquale del cristianesimo, una realtà inconcepibile eppure reale, tanto che è possibile farne esperienza, verificare che è proprio così. Ce lo testimonia Cristo stesso incarnandosi, vivendo da povero e da servo di tutti, e soprattutto morendo in Croce e risorgendo. E alla sua sequela, ce lo testimoniano tutti i santi.
(Mauro Giuseppe Lepori, Gli interessi di Cristo, Cantagalli)
Carissime e carissimi,
mi rivolgo a voi con le parole che l’apostolo Paolo rivolge ai Corinzi: “Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti. Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore”.
Vi scrivo per ricordare e riconfermare la prossima Assemblea Diocesana che si svolgerà il 22, 23 e 30 Settembre p.v. sul tema: “Crescere nel discernimento, necessità ecclesiale” presso la parrocchia San Girolamo a Castrovillari.
Come ho già detto negli anni precedenti nelle lettere di convocazione dell’Assemblea, anche in questa voglio riportare (come è importante custodire la memoria!) alla vostra coscienza, le precedenti Assemblee diocesane, aventi tutte un “filo rosso” che le lega:
- 2015/2016: Abitare il territorio da cristiani
- 2016/2017: La Gioia del Vangelo
- 2017/2018: Evangelizzazione, adulti/famiglia e comunità
- 2018/2019: Evangelizzazione, iniziazione cristiana e comunità
- 2019/2020: Evangelizzazione, adolescenti/giovani e comunità
- 2020/2021: Il Battesimo, germe di rinnovamento della parrocchia
- 2021/2022: Una Chiesa sinodale: come?
Sono profondamente consapevole che “La comprensione del nostro tempo alla luce dell’evento pasquale richiede il coraggio di ammettere che molte strutture delle certezze del passato, nella società come nella Chiesa, sono irrimediabilmente crollate e morte. È impossibile tornare al paradiso perduto dell’«ingenuità originaria». Il compito della prossima «epoca post-secolare» è trovare la «Galilea di oggi» dove vedremo nuovamente Cristo, radicalmente trasformato e trasfigurato. A volte lo riconosceremo dalla voce, come Maria Maddalena; a volte dalle ferite, come l’apostolo Tommaso; a volte in un misterioso sconosciuto, come sulla strada di Emmaus; e a volte negli «ultimi tra i fratelli», nei poveri e bisognosi, in un’anonimità che durerà fino all’Ultimo Giudizio. La chiesa è incaricata di cercare Colui che è Risorto anche al di là dei propri confini istituzionali e mentali, e quindi deve aprire e allargare continuamente quei confini. Il processo di crescita e di maturazione della Chiesa non può essere valutato solo dal numero dei suoi membri formali” (Tomáš Halík).
È onesto sottolineare che il processo di secolarizzazione che, in modi diversi e con intensità diversa, ha attraversato (e sta ancora attraversando) la nostra civiltà occidentale, non segna affatto la fine del cristianesimo ma una profonda trasformazione, la transizione a una nuova fase della sua storia. È un’altra tappa nel sentiero di maturazione del cristianesimo.
Ecco, dunque, l’importanza, che è un vero kairós, della fase sapienziale del Sinodo delle chiese in Italia, quindi anche della nostra, caratterizzata dal “discernimento” che sarà oggetto di riflessione, di confronto e di condivisione nell’Assemblea che andremo a vivere come Chiesa locale. Il discernimento, come recita il titolo della nostra Assemblea, è una necessità per la chiesa.
Siamo chiamati, sempre in obbedienza radicale allo Spirito del Risorto, dopo due anni di ascolto sinodale, dopo il discernimento della fase sapienziale, a capire quali scelte necessarie e urgenti faremo nella fase profetica.
Lo strumento di lavoro, presentato dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI, l’11 luglio 2023: Si avvicinò e camminava con loro. Linee guida per la fase sapienziale del cammino sinodale delle Chiese in Italia, illustra l’obiettivo centrale della seconda fase del percorso sinodale italiano con queste parole: «La fase sapienziale ha il compito di individuare le scelte possibili, preparare delle proposte da condurre alla fase profetica, comprendere come si attua il consenso dei fedeli e come questo sostiene le scelte dei Pastori, focalizzandosi non su “che cosa il mondo deve cambiare per avvicinarsi alla Chiesa”, ma su “che cosa la Chiesa deve cambiare per favorire l’incontro del Vangelo con il mondo”. […] Il discernimento sarà dunque “operativo”, ossia indirizzato alla conversione personale e comunitaria dei discepoli di Gesù, di noi tutti. Il punto chiave per questo discernimento è lasciarsi ispirare dallo stile del Maestro: il suo modo di incontrare le persone, di camminare con loro, di accompagnarle e prendersene cura – in una parola, di “fare sinodo” – è il criterio guida per ogni azione pastorale» (cap. 2).
Papa Francesco, in un incontro privato con alcuni gesuiti polacchi così affermava: “Oggi la chiesa ha bisogno di crescere nel discernimento, nella capacità di discernere”.
Parlare di discernimento significa mettere a tema le occasioni o gli ambiti in cui sperimentiamo il dubbio, l’incertezza, la fatica di capire qual è la cosa giusta da fare, la direzione verso cui muovere il prossimo passo, che si tratti delle grandi decisioni della vita o delle tante opzioni che orientano il nostro stile di vita.
Il discernimento è, quindi, un modo di procedere nella propria vita seguendo la voce dello Spirito.
L’Evangelii Gaudium, al n.51, ne descrive il processo con tre verbi: riconoscere, interpretare e scegliere; vissuti in un clima di profondo ascolto interiore, sostiene padre Giacomo Costa, questi tre passi delineano uno stile tanto per i singoli quanto per i gruppi, le comunità, le istituzioni.
Comprendiamo tutti, allora, l’importanza di questa nostra “Assemblea Diocesana”, che costituirà veramente uno snodo. Faccio appello a tutti, in particolare a chi parteciperà all’Assemblea, a rendersi conto della responsabilità che deve caratterizzarci.
Se è vero che è l’ora del discernimento, è oltremodo vero che non c’è discernimento senza una corresponsabilità.
Ecco l’articolazione definitiva della prossima Assemblea Diocesana:
Venerdì 22 Settembre
Ore 17.30 Preghiera del Vespro
Lectio divina:
“Ciò che era accaduto lungo la via: un cammino sinodale” (Lc 24, 13-36)
Relatore: don Dionisio Candido, biblista
Ore 18.15 Introduzione al tema dell’Assemblea
S.E.R. Mons. Francesco Savino
Ore 18.30 In ascolto di quanto emerso nel 2°anno del cammino sinodale
don Giovanni Maurello, Responsabile Equipe Sinodo Diocesi
Ore 19.00 Relazione
Il «discernimento degli spiriti» come discernimento pneumatico, personale e comunitario
Relatrice: Adriana Valerio, teologa
Risonanze e discussione
Ore 21.00 Preghiera
Sabato 23 Settembre
Ore 16.00 Preghiera
Ore 16.30 Relazione
Per un discernimento ecclesiale, sociale e culturale oggi, a partire dal nostro territorio calabrese
Relatore: don Giovanni Mazzillo, teologo
Ore 17.45 Gruppi sinodali: ascolto reciproco e confronto sulle conclusioni del “Cammino Sinodale Diocesano” dei due anni e sulle piste di riflessione indicate dai Relatori
Ore 20.30 Preghiera
Sabato 30 Settembre
Ore 17.00 Preghiera del Vespro
Ore 17.30 Sintesi dei gruppi sinodali, a cura di don Annunziato Laitano, Vicario per la Pastorale
Ore 18.30 Conclusioni del Vescovo con indicazioni pastorali
Vi aspetto!
Sono certo che sarà una bella esperienza di chiesa locale.
Lo Spirito Santo, il Paraclito, ci sosterrà, ci incoraggerà e ci farà sperimentare la bellezza della consolazione.
In compagnia di Maria, la donna coraggiosa, vi dico che vi voglio un mondo di bene!
Cassano all’Jonio, 1 Settembre 2023
Vostro
+ Francesco Savino
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