
Eccellenza Reverendissima Mons. Francesco Savino,
in questo giorno colmo di grazia e memoria, a nome mio personale e dell’intera comunità diocesana, desidero esprimere il più profondo sentimento di gratitudine e affetto per i dieci anni di inizio del Suo ministero episcopale nella nostra amata Diocesi di Cassano All’Jonio.
Dieci anni non sono soltanto un traguardo temporale, ma un cammino di fede condiviso, fatto di passi silenziosi e forti, di ascolto e di profezia, di mani che sollevano e cuori che incoraggiano. Lei, Eccellenza, è stato, e continua ad essere per tutti noi, il Pastore buono, capace di guidare il gregge a lui affidato con la tenerezza del Vangelo e la fermezza della verità.
Come ci ricorda il profeta Ezechiele: “Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò…” (Ez 34,12).
In questi anni, ci ha aiutati a radunarci attorno alla Parola, a camminare insieme nella sinodalità, ad aprire il cuore al grido degli ultimi. Ha toccato con mano le piaghe del territorio, senza mai cedere al disincanto, anzi rilanciando sempre una Chiesa “ospedale da campo”, capace di curare le ferite e generare speranza.
Come amava dire don Tonino Bello, “il Vescovo è colui che porta il popolo nel cuore e non sulle spalle”. Lei ci ha portati nel cuore, anche quando il cammino si è fatto arduo, quando le divisioni sembravano prevalere, quando la terra cassanese gemeva sotto il peso di ingiustizie, solitudini e povertà.
Abbiamo visto, in questi anni, germogliare nuove forme di carità e una pastorale viva, attenta ai giovani, ai migranti, alle famiglie ferite. Abbiamo visto il Vescovo non chiuso nel palazzo, ma sulla strada, tra la gente, nei luoghi della sofferenza e della speranza.
E allora, oggi, alziamo le mani in preghiera per ringraziare il Signore che ci ha donato un padre, un fratello, un pastore secondo il Suo cuore.
A Lei, Eccellenza, il nostro augurio più sincero e commosso, perché possa continuare a pascere il popolo di Dio con sapienza e coraggio, nella luce dello Spirito Santo.
E come Paolo raccomanda a Timoteo: “Annuncia la Parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina.” (2Tm 4,2)
Con affetto filiale e devozione,
don Annunziato Laitano