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Enciclica Papa Francesco, Immigrazione, Povertà, Persecuzione cristiani: intervista di mons. Savino all’Ansa


Enciclica: Vescovo Cassano, Papa dice no a chi specula
‘Da Santo Padre invito a rivedere modello sviluppo’

“Papa Francesco dice no a chi specula sempre e comunque soprattutto sulle persone e sui cosiddetti beni comuni per lucrare a livello personale o per lucrare a livello di lobby”. Ad affermarlo è il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, commentando l’enciclica “ambientalista” del Papa “Laudato sì” all’Ansa. Papa Francesco – aggiunge il presule – “parte dall’Ambiente ma poi, anche in continuità con un’altra Enciclica straordinaria di Papa Ratzinger ‘Caritas in Veritate’, fa delle riflessioni molto ampie sulle grandi questioni che oggi sono dibattute a livello mondiale. Il Papa invita i credenti e i non credenti a ripensare il modello di sviluppo ispirato al liberismo assoluto, al capitalismo, quello più selvaggio. Mi sembra quasi di leggere l’idea di Latouche, di ragionare sul rapporto tra sviluppo, crescita o decrescita felice. E’ un problema, è una questione di ampio respiro, ma di certo il Papa cerca anche di farci capire il rapporto fra economia reale e crisi finanziaria-economica. Oggi l’economia è diventata tutta speculativa. Dove è andata a finire l’economia reale?”
Papa Francesco cerca, alla luce di una visione storico salvifica, di prendere posizione e dice no a un impoverimento del popolo di Dio. Dice no alle cause che rendono sempre più ingiusto questo mondo e a tutto ciò che è speculativo a danno del popolo”.


Immigrazione: Vescovo Cassano, indignato a idea nuovo muro

‘Dico no a ruspe per campi rom e a tutto ciò che è rifiuto’

“Sono indignato quando penso che dopo la caduta del Muro di Berlino, nell’89, avevamo aperto una stagione di speranza, di fiducia. Oggi si torna a parlare di muri che vanno innalzati per impedire l’ingresso a persone che vengono dalla fame o che sono perseguitati o che cercano di fuggire da persecuzioni”. Lo ha detto all’Ansa il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino intervenendo sul “muro anti immigrati” che l’Ungheria vuole costruire al confine con la Serbia.

“Penso – ha aggiunto – che c’è qualcuno o qualche nazione che vuole riportare le lancette della storia ai periodi più bui. Mi
auguro che ci sia un’indignazione collettiva che dica no a tutto ciò che è separazione. Ritengo che rispetto agli immigrati
dobbiamo ragionare su tre parole molti forti: accoglienza, integrazione e legalità. Perché è sull’accoglienza, sull’integrazione e sulla legalità che ci giochiamo il futuro e il presente della civiltà e della democrazia”.

“Purtroppo – ha detto mons. Savino – debbo constatare, in base a un recente sondaggio, che anche nel nostro mondo, quello dei cattolici praticanti, nel rispetto delle posizioni di tutti, c’è una buona parte che dice di no all’accoglienza. Evidentemente qualcosa non ha funzionato nel nostro percorso di evangelizzazione. Dobbiamo anche noi ripensare a percorsi di formazione del cuore, della ragione, a un’evangelizzazione a tutto campo che va ad intercettare tutta la persona umana. Dico no alle ruspe e a tutto ciò che è rifiuto di questi nostri fratelli. Probabilmente, come ha detto anche il segretario della Cei, dobbiamo risarcire qualcuno di questi nostri fratelli perché probabilmente li abbiamo sfruttati. Ritengo che dobbiamo dire di no a chi, come quel mondo della cooperazione, ha fatto dei campi rom o dei fenomeni di immigrazione un’occasione per fare business, per fare cassa. Con le parole di un grande testimone, un grande sacerdote, don Lorenzo Milani, mi piace dire che dobbiamo servire i poveri e non servirci dei poveri”.

Povertà: Vescovo Cassano, ritardi enormi politica

“Devo constatare, rispetto alle forme di povertà, ritardi enormi da parte delle politiche italiane. Finché ci saranno sempre più poveri vuol dire che la democrazia è a rischio e che la civiltà non è ancora arrivata”. Lo afferma il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino.

“E’ amaro constatare – prosegue – che moltissimi hanno niente e pochissimi hanno moltissimo. Questa è la contraddizione. Questo è l’ossimoro che constatiamo nella realtà del nostro tempo. Ha ragione Papa Francesco quando nel quarto capitolo de ‘Evangelii Gaudium’ dice che la realtà è più dell’idea. Sono profondamente convinto che le politiche, soprattutto di welfare, debbano partire dagli ultimi e mettere al centro delle politiche le persone ultime, impoverite. La povertà non è il risultato della predestinazione. Se c’è povertà, evidentemente, è perché ci sono anche politiche di distribuzione della ricchezza sbagliate. Sono profondamente convinto che dinanzi a noi c’è una grande sfida: passare dalla cultura e dalla politica dell’avanzo, dello scarto alla cultura e alle politiche dell’incontro, della maggiore distribuzione delle ricchezze e dare a tutti la possibilità di accedervi. La ricchezza non può essere il fine della vita ma soltanto il mezzo”.


Vescovo Cassano, ‘congiura silenzio’ su persecuzione cristiani

“Sono molto preoccupato rispetto alla persecuzione dei Cristiani, per quella che mi piace chiamare ‘la congiura del silenzio’ anche da parte di qualcuno che non dà, fino in fondo, notizie vere, autentiche su questo fenomeno di ritorno del martirio dei cristiani”. A dirlo è il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino.

“Ha ragione Papa Francesco – prosegue – quando dice che stiamo vivendo una stagione forse anche superiore al tempo, all’inizio della storia della Chiesa, della persecuzione. Mi auguro che ci sia una reazione, uno scatto di responsabilità e di indignazione da parte di credenti e non credenti. Sono profondamente convinto che non è momento di separazione, ma di camminare insieme per il bene comune, per affermare i diritti delle persone, soprattutto le persone più impoverite, le persone più fragili”.

(nella foto di Gaetano Zaccato, mons. Savino intervistato da Antonio Iannicelli dell’Ansa)