News

GIUBILEO DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO


Cassano allo Ionio – Basilica Cattedrale – [SCARICA] 

4 Settembre 2016

Carissimi volontari e fedeli tutti,
oggi metto a tema la “gratuità”  e ne voglio parlare come una realtà  sia laica che ecclesiale.  Sono convinto che vivere la propria esistenza come se niente  ci appartenga o dipenda soltanto da noi, sia davvero una forma alta di saggezza e di scelta vitale con la quale superare le difficoltà  e lo stesso dolore della propria condizione. La vera e grande responsabilità, che ciascuno ha nei suoi confronti e nei confronti dell’universo naturale ed antropico,  è accogliere la propria nascita come si accoglie un dono del tutto gratuito arrivato in un momento della storia universale soltanto per arricchirla di bene. La personale identità di ognuno è definita dall’interazione che è indispensabile quando veniamo al mondo e che risulta altrettanto fondamentale nel corso di tutta la  vita, fino alla morte. Ogni bene di cui disponiamo, sia esso frutto della gratuità della natura, sia esso prodotto anche dall’intervento umano o dalla sola capacità dell’uomo di trasformare, manipolare e modificare le risorse della terra, ha un’unica grande finalità che mette d’accordo tutti i popoli della terra: la condivisione.

Gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente restituiamo quanto in questo tempo ci è dato soltanto di amministrare senza desideri di accaparramento o di uso prevaricante sui bisogni degli altri esseri. La gratuità è il criterio per essere al mondo con “innocenza”, cioè senza essere di nocimento per alcuno o alcunché in una sempre rinnovata responsabilità ecologica nei riguardi dell’intero pianeta.

Nell’immane afflizione per i nostri connazionali vittime delle scosse telluriche che ancora si susseguono dopo aver annientato interi centri abitati con tutte le attività produttive, alcune centinaia di uomini e donne, più o meno giovani, ed anche bambini, siamo davvero incoraggiati nel vedere e sentire il carosello di attività di solidarietà svolte dalle forze dell’ordine di ogni tipo e da volontari della Croce Rossa, e della Protezione  Civile, della Caritas. Agli interventi della prima ora, continua ad aggiungersi una partecipazione attiva, e direi febbrile, volta ad organizzare condizioni di vivibilità per coloro che hanno perso una casa e con essa quanto serve quotidianamente. Fra le varie forme di partecipazione solidale, voglio ricordare una notizia che è rimbalzata  nella cronaca giornalistica e televisiva: un piccolo gruppo di volontari, spontaneamente costituitosi, nel giorno successivo a quella notte funesta del 24 agosto,  ha allestito una piccola tenda da campo con piccoli fornelli anch’essi da campo e caffettiere di quelle  di cui dispongono le famiglie numerose, per distribuire  caffè caldo a tutti, terremotati e soccorritori.

Mi ha fortemente colpito la generosità di questo piccolo gruppo di volontari, forse improvvisati,  che con semplice gesto, ricorrendo a risorse di cui è capace, ha allestito “un bar d’emergenza” per  recare un piccolo sollievo e giovamento con un caffè. Sembra un intervento banale che, nell’economia degli aiuti di cui feriti, soccorritori, terremotati necessitano, non sia importante, ed invece è proprio il segno della gratuità, di quel colore e profumo della vita con cui possiamo sempre dire a qualcuno: “Coraggio, sono qui io con te. E sono con te per quello che posso”. E’ un bell’esempio di quel volontariato che è stato definito “dell’urgenza” che offre risposte a bisogni urgenti di chi ha bisogno di aiuto. Alla solidarietà spontanea, creativa, immediata che ha mille espressioni e si interseca con la solidarietà istituzionale a cui la Carta Costituzionale  italiana ci richiama, va riconosciuta come valore aggiunto che ne fa un vincolo ineludibile, la solidarietà che è Carità, Amore ricevuto e condiviso di cui parla ogni pagina del  Vangelo, ogni documento della Dottrina sociale della Chiesa ed ogni opera di Misericordia.

In  questa Celebrazione Eucaristica per il Giubileo delle Organizzazioni di Volontariato per cui siamo qui riuniti, tanto numerosi, in una Domenica di un’estate che ricorderemo, la liturgia della Parola ci offre motivi di riflessione, come sempre. Particolarmente il Vangelo di Luca, insistendo sulle condizioni di radicalità, coerenza e perseveranza per essere discepoli di Gesù, invita a alla scelta prioritaria in assoluto per Cristo Signore. Dietro di Lui, seguendo le Sue orme, lasciandoci guidare dal Suo stile, possiamo lascarci plasmare dallo Spirito Santo che distribuisce liberamente la Misericordia. Noi cristiani, che scegliamo di essere discepoli per sempre, scopriamo che il Cristo ci avvolge con la Sua Misericordia, e questa Misericordia, che è  Carità, scende dall’alto come un fiume in piena e dilaga ovunque e su chiunque. Se non costruiamo ostacoli, se non ci trinceriamo dietro false motivazioni di protezione o autoconservazione, la Carità opera mirabilmente in noi e attraverso di noi e rende la nostra esistenza bella ed efficace. La vita di ciascuno,  più o meno costellata di momenti dolorosi, ai quali vorremmo sottrarci, non è inutile: è la  personalissima croce con la quale, alla sequela del Maestro che ci parla di Amore dalla cattedra luminosa della Sua Croce, possiamo alimentare “l’economia sommersa della grazia”(don Tonino Bello). L’invito di Gesù  “Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo” orienta verso il modo di usare i nostri beni a servizio dei fratelli, e di condividerli  con gioia.

Il volontario non si ferma a  prestare aiuto immediato a chi ha bisogno, e nemmeno a mettere a disposizione  i suoi beni, ma avverte di avere un compito sociale che oltrepassa la sua attività particolare. E’ il dovere della denuncia profetica delle strutture che generano miseria ed ogni stato di necessità che esiste sotto il sole. Non denuncia soltanto coloro che sono causa di ingiustizia sociale ma interi sistemi che impediscono il rispetto della dignità delle persone mantenendo una ingiusta divisione delle risorse e delle ricchezze planetarie che offende ed impedisce qualsiasi  cambiamento sociale a vantaggio dei più poveri.

Il coraggio della denuncia è rischioso perché  richiede la contrapposizione a poteri forti che esercitano un controllo  economico e finanziario incrollabile, almeno così sembra. Ma il Cristiano non può esimersi dal mettere a repentaglio la sua stessa vita, oltre che la sua immagine, la sua buona reputazione, la sua carriera, il suo potere:  il volontario cristiano, con Cristo,  fratello povero tra i poveri, trova il coraggio di rinunciare alla sua stessa vita, alla sua esistenza su questa terra, per essere solidale con ogni escluso, martoriato, offeso, perseguitato.

 

 

 

PREGHIERA DEL VOLONTARIO

Aiutami, Signore,

ad essere volontario  della solidarietà,

a fare della mia vita con tutti i miei beni

un dono da restituire

che lo Spirito Santo moltiplica

quando lo condivido con chi è nel bisogno.

Donami l’entusiasmo della progettazione

e la Speranza del cambiamento

insieme al coraggio della denuncia profetica.

Che io oltrepassi la neutralità che ristagna

e, con la mia croce,

sia disposto a seguirTi fino alla fine.

Amen

   Francesco Savino