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Marcia silenziosa sui terreni bruciati dagli incendi e messa col Vescovo


Locandina_Marcia_2_settembreSabato 2 settembre, alle ore 15, da località “Crocifisso”, di Morano Calabro, partirà una marcia silenziosa verso la vecchia stazione delle Ferrovie Calabro Lucane sempre di Morano, per percorrere i luoghi divorati dalle fiamme e per riflettere su ciò che sta accadendo, ormai da mesi, nel territorio diocesano e calabrese. Ciò che l’Azione Cattolica diocesana, il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e la Caritas diocesana definiscono: “un vero e proprio attacco criminale alla nostra madre terra”. Proprio per questo l’Azione Cattolica, presieduta da Angela Marino, insieme con il MLAC e la Caritas, si metterà in cammino come dei “viaggiatori sulla terra di Dio”, richiamando l’enciclica di Papa Francesco, Laudato Sì, in cui Gesù viene presentato come un viaggiatore in cammino sulle strade della Palestina per l’annuncio del Regno. Un viaggiatore anche attento a “contemplare la bellezza seminata dal Padre duo” e pronto ad invitare “i discepoli a cogliere nelle cose un messaggio divino”.

Il cammino in territorio moranese, tra terre arse e panorami lunari – che prende il nome dal Campo adulti di Azione Cattolica diocesana che si svolgerà dal 1 al 3 settembre a Mormanno – “Laudato Sì. “L’amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore” (G. Caproni) – si concluderà con la celebrazione della Santa Eucarestia presieduta dal Vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Francesco Savino, alle ore 17,30. La Santa Messa sarà concelebrata insieme ai sacerdoti presenti.

«Siamo tutti invitati a partecipare – scrivono il direttore dell’ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro e assistente del MLAC, don Giuseppe Arcidiacono, il direttore della Caritas diocesana, Raffaele Vidiri, il Vicario per la Carità, don Joseph Vanson, Angela Marino, presidente dell’Azione Cattolica diocesana, l’assistente unitario di AC, don Gianni Di Luca, i segretari diocesani del MLAC, Maria Teresa D’Elia e Maria Teresa Miceli – perché tutti corresponsabili del bene comune e della nostra madre terra.»

Alla marcia sono stati invitati anche i sindaci e le associazioni di protezione civile, molte delle quali sono intervenute proprio sugli incendi che hanno riguardato il territorio diocesano del Pollino e dell’alto Jonio cosentino.