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Mons. Francesco Savino in visita all’ Hospice “San Giuseppe Moscati”


Il vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio e vice presidente della Cei ha fatto visita, come di consueto nel periodo di Quaresima, agli ammalati, le loro famiglie e agli operatori dell’ Hospice “San Giuseppe Moscati”. Presenti i volontari dell’Avo e il presidente Mimmo Canonico, il cappellano don Pietro Martucci e don Annunziato Laitano e la responsabile del reparto dottoressa, Maria Rosaria Ferrigno. “La malattia è un luogo teologico, il luogo penultimo”, ha esordito il pastore della Chiesa cassanese. “La Quaresima è un tempo di preghiera, conversione, durante il quale bisogna capire che la vita non va sciupata.
Se riuscissimo a fare capire l’importanza delle cure palliative gli Hospice verrebbero potenziati, ha ancora sottolineato il presule facendo riferimento al suo passato di pioniere della medicina palliativa avendo fondato l’Hospice di Bitonto.
“Gli Hospice” ha detto ancora Mons. Savino “sono luoghi di vita nei quali si dà dignità all’ammalato nonostante si sa bene che non c’è più niente da fare.
Nell’ultimo messaggio di Papà Francesco in occasione della giornata mondiale dell’ammalato si può leggere che “la guarigione parte dalla cura delle relazioni. Come sono importanti le relazioni, soprattutto, col malato?
Nel Vangelo di questa quinta Domenica di Quaresima siamo alle ultime ore della vita di Gesù ed Egli sa bene che sta per essere ucciso.
Gesù prova momenti di tristezza e di angoscia.
La Pasqua è esattamente il racconto della vita.
Il cristianesimo è mettersi alla sequela di Gesù sul passo delle persone più fragili.
La morte è la grande verità della vita. La morte non è la fine ma l’inizio dell’incontro con la vita eterna.
“Gli ammalati qui ricoverati” ha concluso Mons. Francesco Savino “devono sapere che dietro la morte c’è l’incontro con Gesù”. Con la speranza della resurrezione e della vita eterna, dell’incontro con l’Altro il Pastore della chiesa locale ha fatto la comunione agli ammalati e donato loro conforto e carezze corporali e all’anima.

Caterina La Banca 
Direttore UCS