News

Mormanno: 225esimo anniversario Parrocchia Santa Maria del Colle: saluto di mons. Savino al segretario della CEI, mons. Galantino


Saluto a don Nunzio Galantino  

Celebrazione dell’Assunzione della Beata Vergine Maria 

e del 225° anniversario della consacrazione della Parrocchia di Santa Maria del Colle

Mormanno, 15 Agosto 2016

Una gioia grande è averti qui, caro don Nunzio, e noi tutti, popolo di Dio, ti salutiamo e ti ringraziamo.

Saluto e ringrazio per la sua presenza anche don Franco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace, figlio amato di questa terra.

Consentimi, don Nunzio, di rivolgermi a te con il “tu” con le espressioni proprie dell’amicizia e della fraternità che sperimentiamo da tempo. E’ un’amicizia che mi onora e mi conforta perché è fondata in Cristo e si nutre di uno stesso modo di essere Chiesa, di sogni condivisi, di confronto costante sui progetti pastorali  e, particolarmente, sul posto che spetta di diritto  agli “ultimi”, gli “avanzi della società”.

Prezioso per me è il ricordo  della Parrocchia San Francesco di Cerignola, forse più nota come chiesa di San Luigi, dove sono venuto per incontri comunitari su Carità, Solidarietà, Condivisione, Concilio Vaticano II, rapporto Chiesa Mondo. Il tuo studio era uno scrigno molto interessante in quanto raccoglieva non solo  libri di teologia ma anche alcune foto, in bianco nero, tra cui non dimentico quelle di D. Bonhoeffer, S. Weil, E. Stein.

Tali tratti del tuo mondo, permettimi, sintetizzano i punti fermi del cammino spirituale e culturale che caratterizza la tua esistenza e che attirò la mia attenzione, fino ad entusiasmarmi per gli studi di Antropologia Ebraica, Martin Buber, Emmanuel Lévinas, Franz Rosenzweig. I testi di Lévinas, a lungo oggetto di confronto, hanno rafforzato in entrambi la convinzione che l’alterità è essenziale per la scoperta della propria identità personale e sociale. Senza l’altro, senza il “tu” non sapremmo mai chi siamo e rimarremmo soltanto incentrati su noi stessi, vittime di “egoite” distruttiva.

Grazie, don Nunzio, per quello che sei stato e continui ad essere. Lodiamo il Signore per la tua presenza qui, questa mattina: è un dono, è il segno del tuo legame, carissimo Segretario della CEI, con questa terra di Calabria, dove sei stato Pastore fedele, amabile ed intransigente nella tua disponibilità verso tutti. Presbiteri e laici, religiosi e religiose, bambini ed anziani ne custodiscono il ricordo come una straordinaria opportunità.

Mormanno ti è particolarmente grata per il tuo solerte impegno profuso quando, in ottobre del 2012, fu colpita dal terribile terremoto che avrebbe potuto annullare sogni e speranze di questa piccola e bella città lasciandola in una depressione collettiva. Grazie  anche alla tua sapiente e intelligente guida, in modo sussidiario con le istituzioni civili, insieme, tutti contribuiste responsabilmente alla ricostruzione che ha ridato nuovo splendore a Mormanno. La tua attenzione verso la nuova costruzione del complesso parrocchiale Santa Maria Goretti è testimonianza del tuo essere pastore che odora di Popolo.

Qui, a Santa Maria del Colle, celebriamo la solennità dell’Assunta e ricordiamo il 225° anno di consacrazione della Parrocchia con il santo proposito di continuare a “pregare insistentemente perché sappiamo assecondare la Grazia senza resisterle”. Perché “chi va avanti così non potrà dire che i suoi sforzi furono vani”. Sono parole di Santa Teresa Benedetta della Croce (E. Stein) che richiama la perseveranza della preghiera, “quel poco che possiamo fare” e che “è sempre poco in paragone a quanto ci viene dato”.

E nella preghiera, che assicuriamo per te, per il tuo gravoso impegno, per Papa Francesco e per tutte le Sue intenzioni, continuiamo a sentirci vicini e a sostenerci.

Nel motto del tuo stemma episcopale “Inclina cor meum in testimonia tua” (piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti), si legge il tuo profondo desiderio di obbedienza agli insegnamenti del Signore. A Lui ti affidiamo perché orienti il tuo cuore e ti dia la gioia di essere testimone coraggioso e credibile del Suo Amore.

✠   don Francesco