LETTERA DEL VESCOVO
mons. Francesco Savino
NOMINE e TRASFERIMENTI [SCARICA]
“Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e portare a compimento la sua opera”(Gv 4, 34)
“Io non posso fare nulla da me stesso … non cerco la mia volontà, ma la volontà di Colui chemi ha mandato”(Gv 5, 30; 6, 38)
Alla Chiesa di Dio che è in Cassano all’Jonio
Carissimi,
vi scrivo, dopo un lungo discernimento, per comunicare nuovi incarichi e riorganizzazione della Cancelleria e del Tribunale Ecclesiastico, nonché di alcuni Uffici Pastorali.
Non è superfluo che vi rimarchi la necessità che cresca in tutti, sacerdoti, religiosi e laici, la “sensibilità ecclesiale”. Siamo chiamati ad una “mentalità ecclesiale” che aiuti a superare visioni miopi derivanti dalla tentazione di guardare le cose con occhi mondani. Con il sacramento del Battesimo il cristiano vive la grazia della incorporazione a Cristo, fondamento del mistero della Chiesa che si rende tangibile nella realtà storica e territoriale di ogni Diocesi. Noi presbiteri abbiamo in più il sacramento dell’Ordine che ci incardina in una Chiesa particolare per un ministero nelle varie comunità.
Nel Nome di Gesù Cristo Signore, desidero affidarvi le mie decisioni riguardanti alcuni avvicendamenti e attribuzioni di incarichi mentre, nel contempo, rivolgo il mio sincero e cordiale ringraziamento per il servizio già reso insieme all’auspicio di un proficuo lavoro nello svolgimento del ministero affidato a ciascuno.
Richiamo tutti all’obbedienza nella Verità quale partecipazioneall’obbedienza di Cristo alla volontà del Padre di cui leggiamo spesso nei Vangeli.
L’obbedienza nella Verità, unita all’umiltà, testimonia la nostra disponibilità ad affidarci al Signore richiamandoci alla convinzione che la cura pastorale di una parte di fedeli ci abilita ad essere non padroni ma servi e amministratori dei misteri di Dio e strumenti di Cristo per la salvezza del mondo. Il servo di Dio don Oreste Benzi, sintetizzava la missione del prete nella espressione: “strapazzarsi per le persone”. Diceva pure che il Signore non vuole dei facchini che sgobbano per Lui, ma degli innamorati che vivano con Lui e in Lui. Dobbiamo vigilare su noi stessi per non cedere né all’“accidia” né alla mondanizzazione, né alla “sindrome del buon pastore deluso”.
E possiamo farlo soltanto se viviamo il ministero presbiterale come luogo di santità,“ravvivando il dono di Dio che è in noi” (2Tm 1, 6) ogni giorno, come fosse il giorno dell’Ordinazione. Riconosciamo che l’individualismo e l’autoreferenzialità, che soffocano la corresponsabilità, sono spesso causa di una frustrazione che genera tristezza e noia. Santa Madre Teresa di Calcutta, con una sottile ironia, annotava che certi preti vanno in giro con una faccia che sembra dire: “guardate cosa mi hanno fatto!”. Quando i giovani vedono sacerdoti scontenti e perennemente insoddisfatti, vengono disorientati dalla scelta religiosa come possibilità bella e appagante per la loro vita.
Vi esorto, cari confratelli: tra di voi non ci siano rivalità o competizioni basate sul confronto tra la cura pastorale di una parrocchia e di un’altra.
Il parroco che succede ad un altro si astenga scrupolosamente dalla tentazione di “distruggere” o di “modificare” subito quanto gli viene consegnato dal predecessore; eviti anche di non cadere nella tentazione di interferire nella comunità che ha lasciato dopo averla guidata per più anni.
“Nessun presbitero è in condizione di realizzare a fondo la propria missione se agisce da solo e per proprio conto”: lo leggiamo nei testi conciliari. (PO 8).
L’autorealizzazione è un miraggio che prima o poi si traduce in incubo che conduce alla perdizione.
Alla sera della vita, la gioia più grande sarà quella di accorgersi con stupore di aver ricevuto la pienezza del centuplo già in questa vita. E poi di sentirsi dire dal padrone della vigna: “ora entra nella gioia del tuo Signore”.
Vi benedico ad uno ad uno e vi affido alla Madre del “Pastore Grande delle pecore” perché vi incoraggi, vi sorrida e vi avvolga con la sua tenerezza.
NOMINE e TRASFERIMENTI
- padre Muambayi Tshisuaka (Lambert), Parroco “San Francesco di Paola” a Piana di Cerchiara e Amministratore parrocchiale a “San Giacomo Apostolo” a Cerchiara di Calabria.
- padre Vincent Kapajika Kalonga, Vicario parrocchiale “San Giacomo Apostolo” a Cerchiara di Calabria.
- padre Yves Mawa Dokey, Vicario parrocchiale “San Pietro Apostolo” a Cerchiara di Calabria.
- don Luigi Risoli, Parroco “Santa Rita da Cascia” a Francavilla Marittima e Rettore del Santuario “Santa Maria delle Armi” a Cerchiara di Calabria.
- don Massimo Romano, Co-Parroco Moderatore “Madonna della Pietà” a Trebisacce.
- don Godè Roger Ntabala, Amministratore parrocchiale “San Michele Arcangelo” ad Albidona.
- don Michele Munno, Co-Parroco Moderatore “San Vincenzo Ferrer” a Trebisacce.
- don Pietro Groccia, Parroco “San Raffaele Arcangelo” in contrada Lattughelle, frazione Sibari, e Amministratore parrocchiale “San Giuseppe” a Sibari.
- don Nicola Mobilio, Parroco “San Antonio di Padova” a Montegiordano paese.
- don Pierfrancesco Diego, Parroco “San Giorgio Martire” ad Oriolo.
- don Carlo Russo, Amministratore parrocchiale “Immacolata Concezione” a Canna.
- don David Bage Soshan, Amministratore parrocchiale “San Teodoro” a Laino Castello.
- don Alessio De Stefano, Parroco “Spirito Santo” a Laino Borgo.
- don Leonardo Manuli, Amministratore parrocchiale “Santa Maria Goretti” a Mormanno.
- don Nicola De Luca, Parroco “Sacra Famiglia” a Villapiana Lido.
- don Mario Marino, Amministratore parrocchiale “Santissima Trinità” a Castrovillari e Rettore “Basilica San Giuliano” a Castrovillari. (La nomina giuridica sia come Amministratore parrocchiale che come Rettore sarà emessa dopo il rescritto finale della Santa Sede.)
- don Maurizio Bloise, Parroco “Santa Maria del Piano” a Villapiana paese.
- don Marc Mbouiti, anno sabbatico per motivi di salute. Don Nicola Francomano sarà Amministratore parrocchiale della “Natività BVM” di Cassano.
- Don Emmanuel Kayombo Mwepu Vicario Parrocchiale della “Natività BVM di Cassano” (Collaborerà con don Nicola Francomano). Cancelliere aggiunto – Curia Diocesana (a tempo pieno).
- don Carmine De Franco, avendo dato le dimissioni per raggiunti limiti di età, lascia la responsabilità come rettore della Basilica di San Giuliano di Castrovillari. Celebrerà l’Eucarestia nella Cappella della Caserma “E. Manes” di Castrovillari.
- padre Giuseppe Cascardi, delegato per la Vita Consacrata.
- Diacono Permanente Vincenzo Marino, Responsabile della struttura del Seminario Diocesano “Giovanni Paolo I”.
ORGANIGRAMMA e FUNZIONIGRAMMA CANCELLERIA
(curia diocesana)
La Cancelleria Vescovile è un Ufficio che fa parte della sezione centrale della Curia Diocesana e svolge un ruolo importante per la redazione, catalogazione e conservazione di tutti i documenti, non solo del Vescovo ma di tutti gli uffici di Curia, oltre che offrire la consulenza giuridica ai sacerdoti. Dati i vari ambiti di competenza della Cancelleria Vescovile, si sono distribuite le mansioni come segue:
Il CANCELLIERE VESCOVILE ha la responsabilità piena dell’Ufficio di Cancelleria; si occupa principalmente di redigere e formalizzare i documenti del Vescovo, garantendo la sua presenza il Mercoledì.
Il CANCELLIERE AGGIUNTO ha la responsabilità dell’Ufficio che svolge, almeno per gli atti e le questioni di una certa rilevanza, in accordo con il Cancelliere Vescovile. Data la sua presenza stabile, cura ed evade tutte le pratiche in via ordinaria. In specie, gestisce il protocollo generale e si occupa dell’archiviazione e catalogazione di tutti i documenti della Curia; gestisce l’Ufficio Matrimoni; aggiorna l’archivio corrente dei sacerdoti, delle parrocchie e degli enti soggetti al Vescovo.
Il VICE-CANCELLIERE coadiuva il cancelliere vescovile e quello aggiunto nelle varie mansioni. In particolare, garantendo la sua presenza il venerdì, assicura l’aggiornamento dei registri e dei verbali, offre consulenza giuridica, trasmette all’ufficio comunicazioni sociali gli atti da pubblicare.
Il NOTAIO DI CANCELLERIA: presta il suo aiuto agli ufficiali della Cancelleria in tutti gli ambiti.
ORGANIGRAMMA e FUNZIONIGRAMMA TRIBUNALE ECCLESIASTICO
(Diocesi di Cassano all’Jonio) L’UFFICIO DIOCESANO DI CONSULENZA
L’Ufficio di consulenza per le coppie in difficoltà ha il compito di ascoltare e accompagnare, attraverso una équipe di esperti in ambito pastorale, morale, psicologico e giuridico-civile, i singoli e le coppie per affrontare situazioni di crisi coniugale e avviare, lì dove possibile, percorsi di riavvicinamento e riconciliazione; in caso contrario, verifica le condizioni per l’introduzione del processo di nullità matrimoniale nelle due forme: quella ordinaria, presso il Tribunale Ecclesiastico Inter-diocesano di Reggio Calabria; quella breviore, alle condizioni stabilite dal CIC, davanti al Vescovo.
E’ una specifica forma di ausilio, di accompagnamento e consulenza nei confronti delle “famiglie ferite”. E’ una apposita struttura che presta un servizio di guida e di assistenza pregiudiziale (paziente e accurata).
Per tale scopo l’ufficio sarà formato da p. Roger Godé Ntabala e sr. Grazia Rota (ufficio pastorale familiare) e da p. Emmanuel Kayombo Mwepu e il dott. Marco Santoro (Tribunale ecclesiastico diocesano).
È opportuno che tale ufficio si riunisca almeno due giorni alla settimana perl’ascolto e la consulenza delle famiglie in difficoltà che si rivolgono alla Diocesi.
IL TRIBUNALE DIOCESANO
Nel caso in cui si verificano le condizioni di procedibilità per quanto riguarda il processo breviore da celebrarsi coram Episcopo in diocesi, si attiva, tramite il cancelliere (p. Emmanuel Kayombo Mwepu), il Tribunale diocesano secondo le varie fasi di presentazione e verifica dei documenti e della competenza (tramite il Vicario Giudiziale), di istruzione della causa (tramite gli istruttori) e di decisione (il Vescovo); in tutte le fasi del processo è fondamentale la figura del cancelliere, ma soprattutto del patrono stabile (dott. Santoro), il quale dovrà accompagnare le parti in causa e assisterletecnicamente dall’inizio alla fine.
Il VESCOVO ha la funzione decisoria: la decisione definitiva circa l’esitodella causa spetta unicamente a lui, nel cui discernimento deve risiedere il raggiungimento o meno della certezza morale circa la nullità del matrimonio.
Il VICARIO GIUDIZIALE ha la competenza, in merito alla presentazione di una domanda di nullità, di esaminare pregiudizialmente la domanda stessa, se contiene gli elementi essenziali minimi per poter introdurre la causa nella forma breviore; inoltre designa l’istruttore e gliassessori della causa.
L’ISTRUTTORE/UDITORE ha il compito di raccogliere le prove.
L’ASSESSORE ha una funzione di ausilio razionale o consultivo del Vescovo in vista della Sua decisione monocratica.
Il DIFENSORE DEL VINCOLO ha la funzione di difendere il vincolo del matrimonio e la sua presenza e prestazione sono necessarie per la validità del giudizio.
Il PROMOTORE DI GIUSTIZIA ha il compito di verificare la regolarità della forma della celebrazione del processo. La sua presenza non è necessaria.
Il NOTAIO ha il compito di verbalizzare le deposizioni e controfirmare la sentenza e il suo operato è richiesto ad validitatem in tutta l’attività processuale.
Il CANCELLIERE coordina tutta l’attività del Tribunale.
Ufficio Tecnico Diocesano:
Direttore: don Vincenzo Calvosa, Vicario per l’Economia.
Per “l’identità” si rimanda allo statuto della Curia Diocesana, approvatocon Decreto Vescovile n. 053/V/2019 del 16 gennaio 2019. (Cfr. Sezione Amministrativa n. 4.2).
Ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia Culto:
Direttore: don Alessio De Stefano.
Anche per questo Ufficio si rimanda allo Statuto della Curia Diocesana (Cfr. Sezione Amministrativa n. 4.3).
UFFICI PASTORALI
Ufficio Caritas
Per una riforma ad experimentum della Caritas diocesana. Fondamento biblico
- Dagli Atti degli Apostoli: “Non c’era alcun bisogno tra loro” (At 4, 32-35). È necessario recuperare l’indicazione del card. Carlo Maria Martini della “comunità alternativa” quale luogo di accoglienza delle povertà e promozione integrale dell’uomo. E’ il richiamo alla“eccedenza della Carità” che comprende la giustizia.
- Dalla II Lettera dell’Apostolo Paolo ai Corinti: “La carità urge dentro di me”(2Cor 5, 14). Urge affrontare le emergenze con una spiritualità e cultura che chiedono, come dice Papa Francesco, di prestare attenzione agli ultimi, “agli scarti” per una conversione integrale della vita e del pensiero delle comunità.
- Dall’Apocalisse di San Giovanni Apostolo: “Sto alla porta e busso”(Ap 3, 20). Accoglienza e ospitalità sono la cifra della comunità che nella cura dei poveri vede l’occasione per costruire una cultura della fraternità cristiana.Orientamenti:
1- Urge un legame tra scelta “profetica”, che la povertà esige, e le scelte pastorali quotidiane delle comunità. La Caritas, nelle tre Vicarie, coinvolgendo le Parrocchie, sia presente nella comunità territoriale attraverso un gruppo di persone (presbiteri, consacrate/i, laici) che, con il Vescovo, si incontrano con sistematicità e promuovono forme innovative ed efficaci della diakonia ecclesiale. Si propone un anno di formazione in cui le scelte vengano elaborate e condivise per diventare stile di vita ed incidere sulle persone essendo in grado di inquietare e annunciare il Vangelo per la “conversione integrale” che Papa Francesco richiama nella Laudato sì.
- 2- Si propone un cammino di “ascolto diffuso” sul territorio che sappia coniugare insieme all’ascolto, riflessione ed orientamento verso soluzioni efficaci ai bisogni incontrati. E’ la promozione “innovativa” dei centri di ascolto “diffusi e accompagnati” (nelle Vicarie e nelleparrocchie disponibili). In ogni realtà pastorale che fa ascolto ci sia la promozione o valorizzazione della pedagogia della Caritas quale realtà di animazione pastorale che edifichi e promuova la relazione strutturale della carità con liturgia, catechesi e annuncio. L’impegno operativo non sia delegato alla Caritas totalmente in quanto è di tutta la comunitàcristiana. L’operosità non soffochi il richiamo che Papa Francesco fa al rischio di una Chiesa che diventi una ong.
- 3- Istituiamo un Centro Studi sulle povertà e la dottrina sociale della chiesa che accompagni il cammino pastorale.
- 4- Urge uno strumento di comunicazione per “dare voce a chi non havoce”.
Conclusione
La proposta viene affidata alla “fantasia della carità”, come diceva Giovanni Paolo II (cfr. NMI).
Alcuni obbiettivi da raggiungere nei prossimi anni:
a) Educarsi e formarsi alla “cultura del dono”, del volontariato, motivato e competente;
b) Maturare la consapevolezza della cittadinanza attiva come educazione al pensiero critico, con la possibilità di istituire in Diocesi una Casa della Cultura che promuova la carità intellettuale sul territorio diocesano.
c) Secondo l’indicazione di Papa Francesco, attivare “Corridoi Umanitari”per gli immigrati in cui interagiscano professionalità, competenze, servizio evangelico e spiritualità.
d) Costituzione (urge) della Fondazione Caritas Diocesana.
ARTICOLAZIONE DELLA CARITAS DIOCESANA
- Presidente: S.E. Mons. Francesco Savino
- Vicario: don Gianni Di Luca
- Direttore: ad experimentum scompare tale figura-ruolo
Il dott. Raffaele Vidiri assumerà il ruolo di segretario dell’Istituto Sostentamento del Clero a tempo pieno e sarà responsabile dell’Area Opere Segno.
Alcune precisazioni sul servizio del Vicario per la Carità: restando immutate le indicazioni già date sul servizio del Vicario per la Carità, si aggiunge quanto segue:- Rappresenta la Caritas negli organismi pastorali ecclesiali e presso le istituzioni civili;
- Promuove e coordina l’attività pastorale della Caritas in collaborazionecon i responsabili delle varie Aree;
- Convoca incontri mensili di verifica delle attività con i responsabili delle Aree;
- Definisce, sentito il Vescovo, insieme ai responsabili delle Aree, le linee programmatiche annuali e pluriennali;
- Favorisce il collegamento e la comunione tra la Caritas Diocesana, leopere segno e gli operatori impegnati nei diversi progetti.
1) Area Formazione, Promozione, Servizio Civile, Volontariato e progetto l’«Appetito vien studiando»:
Responsabile/Coordinatore: Angela Marino.
La formazione in Caritas racchiude e valorizza molti dei caratteri che permettono di qualificare l’attività pastorale. L’area è in continua evoluzione, per sua natura: promuove, dà incremento, impulso, favorisce, incoraggia come pure portare a un grado, a una dignità superiore la formazione. In una Diocesi viene alimentata e cresce la testimonianza comunitaria della Carità nella misura in cui aumenta il numero cristiani che vivono coerentemente con il Vangelo. La formazione è un investimento in quanto contribuisce allo sviluppo dell’agire Caritas in forme consone ai tempi e ai bisogni (cfr. Statuto art.1) ad ogni livello operando per:
sviluppare processi di miglioramento delle esperienze (riduzione degli aspetti di debolezza e incremento degli aspetti di forza);
valorizzare e apprendere dalle esperienze (pedagogia dei fatti);
sviluppare, laddove è possibile e necessario, un processo di condivisione (linguaggio, culture, approcci) tra le esperienze nel rispetto delle differenze (uniformità e pluralità);
promuovere miglior conoscenza della Caritas nella Chiesa al fine di sviluppare la maggior integrazione possibile (non solo per attenzione interna ma anche per interazione con altri).
Il Servizio Civile Nazionale nasce dall’esperienza dell’obiezione dicoscienza e continua ad essere il tentativo di costruire una società capace di dialogare e di affrontare i conflitti senza violenza. Il servizio civile può divenire forza propulsiva di diritti sociali senza scadere nell’essere complice di politiche che regalano ai più deboli solo le briciole dell’assistenza. Promuove il volontariato quale espressione portante della diaconia della carità nei diversi contesti educativi favorendo una riflessione sul rapporto Fede–Vita.
Puntualizzo e preciso che il progetto “L’Appetito vien studiando” è nato perché fortemente voluto da me come risposta concreta da offrire ai minori del comune di Cassano allo Ionio che sono a forte rischio di dispersione scolastica e che vivono situazioni di grave difficoltà a livello sociale, famigliare ed economico puntando al loro reinserimento nel tessuto sociale e scolastico, attraverso esperienze educative significative che permettano di rafforzare la propria autostima e potenziare le proprie capacità, soprattutto quelli di tipo relazionale, tese ad instaurare nella popolazione sia minorile che adulta forme di convivenza civile.
Le tante attività del progetto (educare all’acquisizione di sani abitudinialimentari, sostegno scolastico, sport, giochi interattivi, educazione alla legalità, laboratori – ceramica, musica, teatro, fotografia, cinematografia, arte, cucina -, viaggi educativi e culturali, GREST) esigono una alta responsabilità che impone un coordinamento rigoroso e responsabile. Bisogna, per quanto concerne questo progetto, puntare in alto per avvicinarci alla “filosofia educativa” di don Lorenzo Milani della Scuola di Barbiana.
Per queste ragioni il progetto non può subire rallentamenti e il coordinatore per gestire il team degli educatori dipendenti del progetto, il team degli animatori che si occupano dei laboratori, il rapporto con le scuole, con le famiglie, con i dipendenti della Mensa deve avere tutte le possibilità, anche legali. Viene riconosciuto nel suo ruolo e deve interagire direttamente con il Vicario per l’economia, don Vincenzo Calvosa e la ragioneria, informando il Vicario per la Carità.
2) Area Progettazione e Osservatorio delle Povertà e delle Risorse: Responsabile: Consulenze interne ed esterne.
L’Osservatorio delle povertà e delle risorse è uno strumento della Chiesa locale volto a rilevare sistematicamente le situazioni di povertà, disagio e vulnerabilità sociale, nonché ad individuare azioni di contrasto. I risultati della osservazione e delle rilevazioni sono offerti a tutta la comunità cristiana ed in particolare alla Caritas Diocesana che stabilisce rapporti in rete con i Servizi Sociali statali e con il privato sociale della Diocesi per interventi di solidarietà con gli ultimi.
Attualmente sono in corso: “Talenti all’Opera” (progetto per giovani) e “A Vele Spiegate” (progetto per minori).
3) Area Centro di Ascolto – lotta alle povertà:
Responsabile: Mariella Arcidiacono.
Il Centro d’Ascolto della Caritas è un luogo in cui vengono accolte e ascoltate le persone che versano in difficoltà. La Chiesa affida al Centro d’Ascolto il compito di stare in mezzo agli ultimi, di conoscerne le situazioni di indigenza e di condividerle. Il primo colloquio di conoscenza consente di avviare, assieme alla persona bisognosa, un percorso volto a raggiungere il superamento della condizione di bisogno nel rispetto della dignità umana. L’aiuto materiale costituisce da un lato un sostegno, dall’altro uno stimolo a ricercare dentro di sé le risorse necessarie per l’emancipazione.
Dopo il percorso formativo organizzato dall’Area della formazione, e durato più di dodici mesi, il CdA diocesano, affidato a due volontarie, si è trasferito a Sibari per avviare i CdA vicariali che saranno coordinati dalla Responsabile del CdA diocesano e dalla Responsabile dell’AreaFormazione.
Volontarie CdA: Maria Pia Gargaglione e Teresa Loprete
4) Area Opere segno:
Responsabile: Raffaele Vidiri col supporto di Maria Pia Gargaglione
Promuovere la testimonianza della Giustizia e della Carità nella comunità cristiana e civile attraverso la realizzazione di “opere-segno”che offrano una risposta di amore e condivisione della sofferenza materiale e spirituale (Evangelii Gaudium, 200) delle persone in povertà e delle persone senza dimora.
Centro di Prima Accoglienza per senza fissa dimora “Padre Lazzaro Longobardi”: Referenti: Raffaele Vidiri e Maria Pia Gargaglione
Coop. Sociale OltreMente: Antonio De Marco, Federica Martignani, Maria Pia Gargaglione.
Raffaele Vidiri curerà i rapporti con l’economato (ordine bonifici,interventi caritativi, verifica contabilità ordinaria e dei progetti), la contabilità fondo anti crisi e la rendicontazione progetti otto per mille, progetto Policoro e altri.
5) Area Segreteria-Amministrativa:
Responsabile: Elena Garofalo
Cura i servizi di segreteria con le persone e gli enti e la Diocesi (protocollo, email, corrispondenza in entrata e uscita, appuntamenti, etc.) e contabilità ordinaria della Caritas, in stretta collaborazione con Raffaele Vidiri;
Segreteria del Vicario per la Pastorale;
Organizzazione eventi propri della Caritas;
Collaborazione spedizioni Diocesi.
6) Area Consulenza: Valentina Gioiella
- Rendicontazione Corridoi umanitari;
- Consulenza fiscale, contabile e del lavoro a giovani, laici, sacerdoti eall’Ufficio Caritas;
- Costruzione vademecum bonus e agevolazioni fiscali;
- Studio di bandi da sottoporre ai settori dell’Ufficio.
Ufficio Comunicazioni Sociali: Statuto – Regolamento dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali
1. – Il presente Statuto dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Cassano all’Jonio e regolato su quanto prescritto dalcDirettorio “Comunicazione e missione” della Conferenza Episcopale Italiana, recependone integralmente direttive e proposte, riassuntenell’art. 190 dello stesso: “L’Ufficio si configura soprattutto comeluogo di coordinamento, comunicazione e dialogo. La sua azione coinvolge tutta la Comunità ecclesiale. E suo compito ispirare e proporre un piano di comunicazione sociale organico e integrato, a partire dalle reali potenzialità della Diocesi.
- Le iniziative dell’Ufficio devono essere in piena armonia con il progetto pastorale della Chiesa particolare, in sintonia con il cammino della Chiesa in Italia e con gli orientamenti pastorali decennali. Sara innanzitutto al servizio dell’evangelizzazione comesoggetto attivo sul territorio nella realizzazione del progetto culturale orientato in senso cristiano” [art. 190].
- Infatti, “non ci si deve accontentare (nemmeno) di avere un pianopastorale per la comunicazione, ma è necessario che la comunicazione sia parte integrante di ogni piano pastorale», quale «componente essenziale della Nuova Evangelizzazione» [cfr. art. 199]. E ancora: “La cultura dei media richiede che l’azione pastoralesia ripensata nella sua interezza e non solo in qualche suo aspetto esteriore: dai linguaggi della catechesi alle celebrazioni liturgiche, dal modo in cui la comunità parrocchiale viene informata delle attività alla gestione della bacheca, dalla disposizione dei manifesti alla realizzazione del bollettino parrocchiale, dal ricorso agli strumenti audiovisivi al rapporto con i media laici ed ecclesiali, nazionali e locali, fino all’uso delle nuove tecnologie» [art. 110].
- 2. – Per favorire e promuovere l’attività dell’Ufficio diocesano per leComunicazioni Sociali, il Vescovo nomina una Consulta che, a norma dell’art. 198 del “Direttorio sulle Comunicazioni Sociali nella missione della Chiesa” della Conferenza Episcopale Italiana, si costituisce come suo organo di collaborazione, con Statuto proprio che ne definisce compiti, responsabilità e modalità di funzionamento.
- 3. La Consulta svolge anche le funzioni di Osservatorio permanente della Comunicazione Sociale – auspicato all’art. 199 dello stessoDirettorio –, ponendosi nella Diocesi di Cassano all’ onio come “riferimento per la comprensione del fenomeno comunicativo e perfornire ai Responsabili della Chiesa locale, in vista dell’azionepastorale, indicazioni utili alla conoscenza degli orientamentidell’opinione pubblica, utilizzando anche le ricerche elaborate da Università e Centri culturali su temi attinenti al vivere sociale e alle scelte etiche fondamentali […], adoperandosi per la creazione di un adeguato Centro di Documentazione o Biblioteca multimediale perla consultazione e per il servizio formativo” [cfr. art. 199].
- 4. – Adoperandosi per dare piena attuazione a quanto indicato in tutti gli otto capitoli del Direttorio della Conferenza EpiscopaleItaliana, l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali richiama epromuove quanto stabilito nel Piano Pastorale diocesano.
- 5. – Particolare importanza e urgenza rivestono, le indicazioni date dal Direttorio della Conferenza Episcopale Italiana, ai numeri 194, 195 e 196, cosi espressi:
- a] Sensibilizzazione e animazione:
“L’ufficio si configura come servizio alla comunità ecclesiale, e inparticolare al vescovo e agli uffici pastorali mettendoli a conoscenza degli orientamenti dell’opinione pubblica… Il vescovo deve trovare nell’ufficio un utile supporto; per conoscere la realtà rappresentata e commentata quotidianamente dai media; per avere rassegne stampa tematiche, informazioni e pareri; per esaminare situazioni particolari e individuare l’atteggiamento da tenere e gli eventuali interventi da fare nei confronti dei media” [art. 192].
- Compito fondamentale dell’Ufficio della Comunicazione Sociale è la sensibilizzazione delle strutture ecclesiali circa i problemi della comunicazione: dalla Diocesi nel suo insieme alle zone pastorali, fino a coinvolgere le singole Comunità parrocchiali. «Tutta la vita dellacomunità parrocchiale dovrebbe essere ripensata in un’ottica piùorganica e integrata, tenendo conto della cultura determinata dai media» [art. 192].
- La diffusione della figura dell’Animatore per la comunicazione e la cultura, la formazione di tutti gli Operatori, l’attuazione del Piano Pastorale diocesano sono suoi ambiti primari di lavoro pastorale.L’Ufficio inoltre promuove e sostiene in ogni Parrocchia o a livello inter parrocchiale la creazione di un Gruppo di esperti, di una piccola équipe, o almeno di un Incaricato, che, d’intesa con il Parroco, si occupi di questi aspetti all’interno della Comunità, in collegamento permanente con l’Ufficio Diocesano [art. 194].
- b] Curare e promuovere la formazione:
L’Ufficio cura e promuove la formazione, rivolgendosi agli Operatoripastorali e a quanti sono inseriti nei circuiti professionali della comunicazione. Una particolare attenzione formativa sarà rivolta agli ambiti specifici della pastorale: dalla Catechesi alla Liturgia, dalla Pastorale giovanile a quella sociale e caritativa. Di ciascuno di questi ambiti va predisposta una rilettura in chiave comunicativa, per un’evangelizzazione che tenga in adeguata considerazione i nuovi scenari culturali. La formazione riguarda anche l’uso intelligente e responsabile dei media: la cosiddetta media education ha come suo luogo privilegiato la Scuola, specie quella Cattolica, ed e rivolta in modo particolare alle famiglie che stanno crescendo i figli in questa cultura mediale [art. 195]. - c] Sinergie e collaborazione tra i media: Spetta all’Ufficio coordinare in un piano comune i media ecclesiali presenti in Diocesi (mensile diocesano l’Abbraccio, web tv diocesana, sito web, social), promovendo ogni sinergia possibile con gli strumenti ecclesiali nazionali. L’Ufficio si pone come punto di riferimento e luogo di confronto per gli Operatori dei vari media ecclesiali. Unita d’intenti e stretta collaborazione renderanno più efficace la presenza della Chiesa nel campo delle comunicazioni. Tutti gli strumenti della comunicazione vanno sostenuti: oltre a stampa, radio e televisione, anche cinema, teatro, new media, musica. Particolare attenzione meritano la comunicazione informatica e le nuove tecnologie [art. 196].
- “Lo sviluppo di sinergie tra i vari media e in particolare tra stampa,televisione, radio e internet, costituisce un obiettivo fondamentale da perseguire in modo graduale e organico sia per le strutture sia per ilpersonale” [art. 104].
- d] Il Regolamento approvato dalla CEI prevede che al Direttoredell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali competa anche l’incarico di portavoce ufficiale dell’Ordinario locale e quello di curare i rapporti dei vari Uffici di Curia con gli organi di informazione (Ufficio stampa). In questa funzione una particolare attenzione è chiamata a porla per stabilire rapporti di cordiale collaborazione con i giornalisti e gli organi di informazione non ecclesiali presenti sul territorio della Diocesi [cfr. art. 197].
- Tra le occasioni da valorizzare in maniera oculata c’è la GiornataMondiale per le comunicazioni sociali, come la stessa ricorrenza della festa di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori [cfr. art. 105. 153].
6. – Il presente Statuto – Regolamento e approvato “ad experimentum” per anni tre dal Vescovo Francesco Savino, che ne dispone la promulgazione.
Servizio di Pastorale Giovanile e Centro Diocesano
Vocazioni:
I due Uffici vengono unificati con due figure di Direttori: don Annunziato Laitano (Direttore Moderatore) e don Rocco Lategano(Co-Direttore).
Ufficio Diaconi Permanenti (Servizio Accoliti, Lettori e Servizio Ministri Straordinari della Santa Comunione):
Direttore: Leonardo Aita (diacono permanente)
Questo Ufficio si coordinerà, per i percorsi formativi, con l’Ufficio Evangelizzazione e l’Ufficio Liturgia al quale viene affidata la preparazione dei candidati al lettorato, transeunti e stabili, e il percorso di formazione dei Ministri Straordinari della Santa Comunione la cui proposta s’integrerà con l’Ufficio della Pastorale per la Salute.
Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria:
Viene costituito in Diocesi questo nuovo Ufficio che è un organismo non giuridico bensì funzionale che collabora col Vescovo nella direzione, promozione e coordinamento dell’attività pastorale in tutte le dimensioni del mondo carcerario.
La Pastorale Penitenziaria è interessata alle persone e alle Istituzioni degli ambiti della prevenzione dei conflitti, della detenzione, del reinserimento sociale e della mediazione penale.
Direttore: don Francesco Faillace (già Cappellano della Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari).
Papa Francesco, nella sua esortazione apostolica post-sinodale Christus Vivit afferma: “La memoria di Dio non è un disco rigido che archiviatutti i nostri dati, la sua memoria è un cuore tenero di compassione che gioisce nel cancellare definitivamente ogni traccia di male” (n.115).
Nel disco rigido della nostra società sono archiviati, soppesati, scartati ed emarginati coloro che si sono macchiati di reati penali, mentre la Chiesa è chiamata a non lasciarsi imprigionare dalla mentalità di un mondo senza Misericordia che condanna senza appello, ma a seguire le parole che Gesù disse all’adultera: “Nessuno ti ha condannato, neanche io ti condanno, vai e non peccare più”.
In diverse regioni si è avviata la programmazione di una “Giornata Regionale della Misericordia” per superare le mura di separazione del carcere.
Il mio augurio è che anche la Regione Calabria possa istituire tale Giornata che, per intanto, organizzeremo nella nostra Diocesi.
L’ Ufficio di Pastorale Carceraria della diocesi avrà come obiettivi immediati:
- – Coinvolgimento delle comunità parrocchiali;
- – Attivare ed adattare locali per l’accoglienza dei detenuti che beneficiano di permessi fuori dal carcere, ma non hanno riferimenti familiari e desiderino essere accolti;
- – Coinvolgere il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile per creare un ponte con i tanti giovani che affollano le nostre carceri;
- – Collaborare con la Caritas Diocesana, con l’Ufficio di Pastorale della Salute e con l’Ufficio Pastorale per lo Sviluppo Integrale.Ufficio Presbiteri:
Direttore: don Joseph Vanson
Sono oggetto dell’attività dell’ufficio le esigenze spirituali, formative e di salute dei presbiteri diocesani. L’ufficio promuove e organizza annualmente incontri specifici dei presbiteri più giovani. Un’attenzione particolare è data alla formazione permanente dei presbiteri, al loro aggiornamento e ai ritiri del clero. L’ufficio pone altrettanta attenzione per andare incontro alle esigenze dei presbiteri ammalati e anziani.
COMUNITA’ di PARROCCHIE
Confermo la linea pastorale diocesana delle Comunità di Parrocchie. Dal 1° Ottobre 2018 è entrato in vigore, ad experimentum per un triennio, lo statuto delle stesse.
RICORDO
Territorio di Cerchiara, Francavilla marittima e San Lorenzo Bellizzi: le parrocchie di Cerchiara di Calabria (parrocchia San Giacomo Apostolo: Amministratore parrocchiale padre Muambayi Tshisuaka (Lambert) e vicario parrocchiale padre Vincent Kapajiaka Kalonga; parrocchia san Francesco di Paola: Parroco parrocchiale padre Muambayi Tshisuaka (Lambert); parrocchia san Pietro Apostolo: parroco mons. Giuseppe Ramundo e vicario parrocchiale padre Yves Mawa Dokey; il Santuario della Madonna delle Armi: Rettore don Luigi Risoli); le parrocchie di Francavilla Marittima (parrocchia Annunciazione del Signore – parroco don Pietro Lo Caso, parrocchia Santa Rita da Cascia – parroco don Luigi Risoli); la parrocchia di San Lorenzo Bellizzi (parrocchia di San Lorenzo Martire – parroco don Pedro De Salvo). Parroco moderatore: mons. Giuseppe Ramundo.
Territorio di Altomonte: parrocchia Santa Maria della Consolazione: parroco don Anatole Tshimanga Milambo; parrocchia San Giacomo Apostolo: parroco don Francesco Faillace. Parroco moderatore: don Francesco Faillace.
Territorio di Morano: parrocchia San Nicola di Bari: parroco mons. Francesco Di Chiara; parrocchia Santa Maria Maddalena e SS. Pietro e Paolo: Amministratore parrocchiale don Claudio Bonavita, vicario parrocchiale padre Gabriele De Vivo e padre Flavio Palladino. Parroco moderatore:mons. Francesco Di Chiara.
Territorio di Castrovillari: parrocchia Auxilium Christianorum in contrada Vigne e Nostra Signora di Lourdes in contrada Cammarata: parroco don Setho Kokou Mawulè (padre Norbert) e parrocchia Madonna della Pietà in contrada Pietà: parroco don Federico Baratta. Parroco moderatore: don Federico Baratta.
Territorio di Trebisacce: parrocchia Cuore Immacolato B.V.M.: parroco don Vincenzo Calvosa e co-parroco don Nicola Cataldi; parrocchia San Vincenzo Ferrer: parroco don Michele Sewodo e Co-parroco don Michele Munno. Parroco moderatore: don Vincenzo Calvosa. Nel prossimo futuro si attivi anche la possibilità che tutte le comunità parrocchiali diTrebisacce possano costituirsi in “Comunità di Parrocchie”.
Territorio di Rocca Imperiale: Rocca Imperiale paese (parrocchia Assunzione BVM: parroco don Domenico Cirigliano), il Santuario della Madonna della Nova (rettore don Mario Nuzzi) e Rocca Imperiale marina (parrocchia Visitazione BVM: parroco don Pasquale Zipparri). Parroco moderatore: don Pasquale Zipparri.
Stabilisco che anche quest’anno i passaggi di consegne e gli ingressi dei nuovi Parroci o Amministratori parrocchiali dovranno effettuarsi dopol’Assemblea Diocesana (6/7 e 13 Settembre p.v.), cioè nella seconda parte diSettembre e nella prima parte di Ottobre p.v.
Il Parroco uscente presenterà al subentrante la Comunità in tutte le sue componenti, con particolare attenzione al CPP, al CAEP, alle eventuali Comunità Religiose presenti nel territorio parrocchiale, ai responsabili delleAggregazioni e Movimenti. E’ evidente che, in tale passaggio, sono previsti gli adempimenti di carattere burocratico-amministrativo, secondo le indicazionida me date attraverso la Curia. E’ opportuno che l’ingresso del nuovoParroco sia accompagnato dalla celebrazione della Santa Messa presieduta da me o dal Vicario Generale o dal Vicario foraneo. Sarà premura di ogni presbitero interessato al trasferimento prendere contatti con la Segreteria del Vescovo (tel. 098171006) per stabilire la data dell’ingresso in parrocchia.
Poiché “urge” fare la volontà di Dio e portare a compimento la Sua opera (cfr. Gv 4, 34), vi invito ad accogliere con gioia le mie disposizioni invocando lo Spirito Santo, il Paraclito, che ci sostiene e ci incoraggia.
Cassano all’Jonio, 22/07/2019
(nel video in alto il commento del Vescovo al direttore del mensile diocesano l’Abbraccio, Domenico Marino)