ASSUNZIONE BEATA VERGINE MARIA [SCARICA]
Cassano, 15 Agosto 2017
“L’Assunzione di Maria al cielo in anima e corpo è l’icona del nostro futuro, anticipazione di un comune destino: annuncia che l’anima è santa, ma che il Creatore non spreca le sue meraviglie: anche il corpo è santo e avrà, trasfigurato, lo stesso destino dell’anima. Perché l’uomo è uno” (Ermes Ronchi).
Lo specifico del cristiano è la speranza della resurrezione, la certezza che la morte non ha l’ultima parola sulle vicende degli uomini e della creazione. “Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1Cor 15, 20); è Lui “il primo nato tra quelli che sono morti” (Col 1, 18). Gesù ci ha aperto la strada verso il Padre e attende ciascuno di noi nel Suo Regno. Quanto stentiamo a credere nella vita eterna che ci attende dopo la morte! Quanti dubbi! Eppure l’Eucarestia che celebriamo è memoria e memoriale della passione, morte e resurrezione di Gesù.
L’assunzione della Vergine Maria, festa che ci coglie nel cuore delle vacanze agostane forse distratti e poco disponibili alla meditazione, offre il senso, il fondamento e il fine della nostra esistenza: non nasciamo per la morte ma per la vita eterna. La “biologia” di ogni essere umano si decompone, il fine resta scritto per sempre: è l’incontro con il Risorto.
La Chiesa, sin dall’inizio, ha compreso che Maria, Madre del Risorto, la donna che ha consentito l’”admirabile commercium”, il “mirabile scambio” tra Dio e l’uomo, è l’anticipazione della meta di ogni essere umano: “Dio tutto in tutti” (1Cor 15, 28).
“La grande tradizione della chiesa è giunta così gradualmente a proclamare Maria al di là della morte, in quella dimensione altra dell’esistenza che non sappiamo chiamare se non “cielo“: Maria è terra del cielo, è primizia e immagine della chiesa santa nei cieli!” (Enzo Bianchi).
Per capire l’assunzione di Maria, dobbiamo guardare il suo stile di vita e le sue scelte concrete. Nel Vangelo di oggi leggiamo il racconto dell’incontro tra Elisabetta e Maria. In questa narrazione troviamo un’evidenza: l’aldilà inizia nell’“aldiqua”, la vita eterna comincia qui ed ora, nella misura in cui accettiamo di essere amati e di amare con un amore che è lo specifico della nostra fede e la qualità della nostra speranza.
La festa dell’Assunzione, allora, è la festa che apre il cuore alla speranza! E’ la festa che salda la terra al cielo.
Dopo ave detto all’Angelo “Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la sua Parola” (cfr Lc 1, 38), Maria va in fretta dalla cugina Elisabetta, desiderosa di aiutarla nella sua gravidanza avanzata, opera della misericordia di Dio cui nulla è impossibile (cfr Lc 1, 37; Gen 18, 14). Elisabetta riconosce in Maria, “colei che ha creduto che le parole del Signore si compiono”. L’incontro tra queste due donne “graziate” ci invita a rivedere il nostro stile di vita, spesso autoreferenziale e narcisistico. Quanti genitori, parenti, amici abbiamo lasciato soli perché impediti ad uscire di casa, pur di assecondare la smania di vivere il ferragosto come “evasione”? Molte saranno oggi le processioni per le strade dei nostri paesi. Vorrei che fossero occasioni di preghiera e di testimonianza cristiana lontana da ogni logica di ciò che è “politicamente corretto” e da tutto ciò che non ha nulla a che fare con il Vangelo di Gesù. Sono proprio le parole del Magnificat di Maria che ci trasportano nella logica di Dio che non è la nostra logica. Il Magnificat rovescia radicalmente i criteri umani di giudizio: “ …. ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote”.
Maria, “Vergine che porta la nostra carne in Paradiso e Dio nella nostra carne”, accompagni il nostro cammino di liberazione e sostenga sempre la nostra speranza.
Buona festa dell’Assunta.
✠ Francesco Savino