FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE [SCARICA]
Domenica 7 Gennaio 2018
Con la Festa del “Battesimo del Signore” si conclude il tempo delle manifestazioni di Gesù: a Natale ai pastori, all’Epifania alle genti della terra, oggi al popolo d’Israele, soprattutto a quanti si impegnavano, in quel tempo e in quello spazio, in un cammino di conversione a Dio, seguendo la predicazione di Giovanni il Battezzatore, la “voce che grida nel deserto”.
Giovanni predicava un battesimo col quale, coloro che si immergevano nelle acque del Giordano, dichiaravano la disponibilità ad un cambiamento reale e concreto della propria condotta. Anche Gesù, il Galileo, arriva al Giordano per farsi battezzare da Giovanni.
Come lettori del Vangelo di Marco, oggi siamo messi di fronte all’evento battesimale di Gesù, il momento della sua decisione: dagli anni vissuti da “ebreo tra ebrei” agli anni della predicazione del Regno di Dio ormai compiuto in Lui, accompagnata dai gesti terapeutici. Gesù, che è un discepolo di Giovanni Battista, in fila per l’immersione tra i peccatori, chiede “di essere immerso in modo che i peccati siano inabissati nell’acqua e dall’acqua possa risorgere quale nuova creatura” (E. Bianchi).
La decisione di Gesù di farsi battezzare da Giovanni costituì per le prime generazioni cristiane un motivo di scandalo, tanto è vero che soltanto il primo evangelista, Marco, ne riporta il racconto con particolari realistici, al contrario di Matteo e Luca che cercano, in un certo qual modo, di interpretare tale evento. Nel Vangelo di Matteo, ad esempio, Giovanni oppone resistenza alla richiesta di Gesù dicendo: “sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?” (Mt 3, 14). E Gesù replica: “lascia ora, per noi è conveniente compiere ogni giustizia” (Mt 3, 15).
Gesù è un uomo radicalmente libero e responsabile, ha coscienza della sua missione e l’unico suo desiderio è realizzare la volontà del Padre, e per questo inizia con la solidarietà con i peccatori che hanno bisogno della immersione.
Dopo il battesimo, a Gesù accade che “uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di Lui come una colomba”. L’Uomo Dio, concepito in Maria dallo Spirito, “contempla lo Spirito quale suo compagno inseparabile” (Basilio di Cesarea). Lo Spirito è la “coscienza” di Gesù. La sua libertà è “informata” e “formata” dallo Spirito. E’ lo Spirito il protagonista di tutta la vicenda umana di Gesù.
Siamo davanti ad una “apertura” della coscienza di Gesù, alla verità della Sua vita: vivere in obbedienza al Padre per la salvezza degli altri. E la “voce” che viene dal “cielo”, dal Padre, “tu sei il figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”, è la testimonianza che Gesù, il Figlio di Dio, è l’amore concreto che Dio offre a tutti coloro che, in libertà, si lasciano coinvolgere da Lui.
Ormai da questo cielo aperto e non più muto, ogni uomo e ogni donna, incontrando quel “figlio”, che è Gesù, in cui Dio ha trovato il suo “compiacimento”, ha la certezza di non essere più solo nella ricerca della salvezza.
Siamo per sempre amati, da Dio, in quel Figlio.
E per questo rendiamo grazie e lode. Insieme, noi che siamo la chiesa di Cristo, “danziamo la vita” perché, immersi in Cristo, scopriamo il fine nella nostra vita.
Buona Domenica di “immersione” in Cristo.
✠ Francesco Savino