III DOMENICA DI QUARESIMA [SCARICA]
4 Marzo 2018
Il cammino quaresimale passa anche attraverso le letture del Vangelo secondo Giovanni; infatti, in questa e nelle prossime due domeniche, tralasciamo il racconto di Marco e siamo richiamati da alcune parole e gesti di Gesù riportati dalla testimonianza dell’evangelista Giovanni.
“Si avvicinava la pasqua dei giudei e Gesù salì a Gerusalemme”. La festa di pasqua che Israele celebra ogni anno nel plenilunio di primavera è memoriale dell’esodo dall’Egitto, evento che costituisce l’azione salvifica con cui il Signore ha creato il suo popolo santo. Gesù entra nel tempio e vede che lo spazio chiamato “atrio delle genti”, riservato ai non-ebrei che volevano conoscere la fede e il culto di Israele e “avvicinarsi” al Signore (cfr. Is 45, 20), è trasformato in un luogo di vendita degli animali per i sacrifici. I cambiavalute scambiavano le monete per consentire ai pellegrini di pagare la tassa al tempio e c’erano molti che, per raggiungere la valle del Cedron, attraversavano quel “Cortile dei Gentili”.
Gesù constata che la “casa di preghiera per tutte le genti “ (Is 56, 7) era diventato un luogo di mercato. Appassionato per Dio, suo Padre, e per la Sua casa di preghiera, Egli “fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato».”
E’ un gesto scandaloso, un gesto profetico che mette in crisi le consuetudini. Gesù compie la profezia di Geremia contro il tempio stesso! (cfr. Ger 7, 1-15)
Perché lo fa?
Egli ricorda a tutti che il tempio è la dimora di Dio e annuncia che è giunta l’ora, preannunciata da Zaccaria, nella quale le genti sarebbero salite a Gerusalemme per la fine dei tempi; manifesta in maniera chiara che può esigere il rispetto della volontà di Dio nel luogo che definisce “casa del Padre mio”.
“Quale segno ci mostri per fare queste cose?” I presenti reagiscono e chiedono un segno che comprovi la sua autorità. Gesù non si sottrae ma, come accade abitualmente nel IV Vangelo, manifesta la propria identità dicendo ai suoi interlocutori: “distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.
Ecco la grande rivelazione di Gesù: distruggerete il tempio di Dio che sono io ed io, dopo tre giorni, risorgerò.
“Il luogo dove tutti gli uomini possono incontrare Dio è Gesù, un uomo che è anche la Parola di Dio, il Figlio di Dio. Dio è presente ovunque ma c’è un luogo in cui egli abita in modo unico e speciale: se nell’antica economia tale luogo era il tempio di Gerusalemme, ora è Gesù, sito del dio invisibile. Ecco perché, secondo le parole di Gesù alla donna samaritana, ormai chi adora Dio non lo adora più né a Gerusalemme, né sul monte Garizim, ma in Spirito Santo e verità, che è Gesù Cristo (cfr. Gv 4, 23-24).” (Enzo Bianchi)
La Pasqua di Gesù è alle porte! Il brano del Vangelo di oggi si apre con l’approssimarsi della pasqua dei giudei e si chiude con l’annuncio fatto da Gesù sulla Sua Pasqua.
C’è una doppia rivelazione, allora, che ci interpella: la Pasqua di Gesù come termine del cammino quaresimale e l’esistenza di un nuovo tempio non più fatto di pietre ma costituito dal corpo di Gesù, Figlio di Dio, Corpo nel quale noi stessi siamo innestati.
L’augurio di una Domenica senza mercato di Dio, dell’uomo e della vita.
✠ Francesco Savino