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Lettera del Vescovo su nomine e trasferimenti


LETTERA  DEL  VESCOVO mons. Francesco Savino

su NOMINE  e  TRASFERIMENTI


“Lo Spirito del Signore è sopra di me

[…] mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio

[…] a rimettere in libertà gli oppressi” (Lc 4, 18)


Alla Chiesa di Dio che è in Cassano all’Jonio

Carissimi,

sento la gioia di ringraziare e benedire il Signore per la comunione con tutti voi, presbiteri, laici e religiosi: ne faccio esperienza ogni giorno nel ministero episcopale.

Lo scorso anno, nel messaggio in occasione delle “provviste pastorali”, ho richiamato al  cuore pensante di ciascuno l’unità della Carità che fonda i rapporti della Chiesa Diocesana e che sollecita i presbiteri a sentirsi costitutivamente partecipi della premura pastorale del vescovo.

Vorrei invitarvi a tener vivo lo spirito di quelle riflessioni e dei richiami a Presbyterorum Ordinis e Christus Dominus per proseguire insieme nel discernimento comunitario. Posso dire che i legami tra noi si sono intensificati e che partecipiamo tutti ad una comunione “dinamica”, “generativa”, “missionaria”.

La comunione tra vescovo, presbiteri, religiosi e fedeli laici è “dinamica” nel senso che non è orientata alla quiete, non si prefigge soltanto il rispetto delle competenze di ciascuno limitando quanto più possibile turbamenti e problemi. Se in una comunità c’è troppa quiete, allora non si è disponibili alla volontà di Dio, ci si adagia ognuno nel proprio angolo di comodità, non ci si scuote e non ci si incoraggia a vicenda, per cercare insieme risposte alle esigenze del cuore di Cristo che, invece, è sempre “inquieto” e va incontro all’umanità bisognosa di Lui.

In una comunità “quieta”, ognuno fa attenzione a non muoversi troppo per non disturbare la comodità altrui. In una comunità scossa dal dinamismo dell’amore, invece, la sollecitudine di ciascun fratello sprona il cuore, le forze, i talenti di tutti gli altri e, a sua volta, ne riceve sano impulso a  lasciarsi sospingere dalla Carità di Cristo.

Il dinamismo dell’amore alimenta la comunione ecclesiale e, al tempo stesso, la richiede come condizione vitale. Perché ogni cristiano – vescovo, presbitero, religioso o laico – da solo non è capace di “generarealla vita nuova in Cristo. Si genera dal grembo della comunità e ad essa si conduce. La mirabile disposizione dell’amore divino ha fatto della Chiesa un’armonia di comunione e unità in Cristo, in ogni membro è vitalmente connesso agli altri perchè tutti sono chiamati a fare propri e realizzare i pensieri, i sentimenti, le opere che scaturiscono da Cristo, Capo del Corpo che è la Chiesa. Chi genera, dunque, è il Corpo di Cristo, mentre ogni singolo membro da solo rimane sterile.

Una comunità “generativa” è autenticamente “missionaria”. Se non si “genera” alla Carità di Cristo, la missione “de-genera” in proselitismo o in una sorta di “campagna promozionale” del Vangelo. Invece, la comunione che unisce i pensieri e i sentimenti di ogni fedele e di ogni ministro fa in modo che dall’Unico Cuore promani la forza di missione che edifica, risana, eleva, santifica l’umanità.

Riconosco che Cristo mi affida la responsabilità di essere, come Vescovo, segno e strumento di unità di tutto il corpo ecclesiale diocesano e di manifestare i pensieri, i progetti, gli orientamenti che dal Cuore Santissimo di Gesù promanano a favore di tutta la Chiesa. In questo compito ritengo indispensabile per me la ricerca costante della comunione e il sostegno di tutti i presbiteri perché essi collaborino, nell’unità, al discernimento e alla guida pastorale diocesana di cui ho il dovere di essere garante.

Per questo confido in voi, miei cari fratelli nel presbiterato, perché nel servizio pastorale possiamo conformarci alle parole di Gesù riportate nel Vangelo di Giovanni al capitolo 10: «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore» (vv. 14-16). La Diocesi è chiamata, dunque, ad essere un solo gregge e a seguire un solo pastore. L’unità del pastore con il gregge è essenziale per l’unità. Per questo, nella comunione ecclesiale, i presbiteri, in qualità di pastori, non sono autarchici nel governo del gregge, ma costituiscono un’unità dinamica, generativa e missionaria, stretta attorno al Vescovo nella collaborazione e nell’obbedienza.

Sono consapevole che la collaborazione e l’obbedienza al Vescovo talvolta richiedono ai presbiteri perfino di “dare la vita” per il gregge, perché il presbitero sa che, come pastore, non può essere autoreferenziale e autonomo. Ai presbiteri viene, dunque, affidata la proposta del Vescovo, frutto di discernimento, perché sia accolta con obbedienza liberante. O, possiamo dire, è chiesta la disponibilità ad uscire dall’obbedienza precedente in vista di entrare nell’obbedienza susseguente.

Carissimi, vorrei ringraziarvi di cuore per la disponibilità che mi mostrate quando vi prospetto esigenze nuove del servizio pastorale. A volte si tratta di esigenze scomode che pesano e chiedono rinunce. I trasferimenti, i distacchi, i riadattamenti a nuove realtà sono parte del dono di amore a cui un pastore è chiamato. Tutto ciò che “scomoda” arreca un grande vantaggio: rende il cuore agile, impedisce allo spirito di “acquietarsi” come in uno stagno, rivitalizza la corrente fresca della carità pastorale.

Sono certo che accoglierete, ancora con libera coscienza e responsabilità, le “provviste pastorali” di quest’anno: frutto di discernimento, esse sono volte al fine di rendere, con la grazia di Dio, la nostra Chiesa più dinamica, più generativa, più missionaria. Una Chiesa unita con un solo gregge e un solo pastore. Una Chiesa trasparenza dell’amore del Cuore di Cristo.

NOMINE  e  TRASFERIMENTI

  • don Carmine De Franco: rettore Basilica minore di San Giuliano – Castrovillari e delegato per i rapporti con le Associazioni civili presenti in Diocesi.
  • don Luigi Gianni Di Luca: parroco della parrocchia dei Sacri Cuori – Castrovillari e Assistente Diocesano di Azione Cattolica riconfermato per un altro triennio.
  • don Franco Gimigliano:  parroco della parrocchia Santa Maria Maddalena – Morano.
  • don Vincenzo Santalucia: parroco della parrocchia Santa Margherita – Amendolara paese.
  • don Nicola Arcuri: parroco della parrocchia Madonna della Salute – Amendolara marina.
  • don Nicola De Luca: parroco della parrocchia Santissima Trinità – Castrovillari.
  • don Nicola Mobilio: amministratore parrocchiale della parrocchia San Giorgio Martire – Oriolo.
  • padre Giuseppe Cascardi: amministratore parrocchiale della parrocchia Beata Vergine Maria del Rosario – Montegiordano marina.
  • don Alessio De Stefano: Co-Parroco moderatore parrocchia di Santa Maria Goretti – Mormanno.
  • padre Godè Roger Ntabala: Amministratore parrocchiale parrocchia Santa Rita – Francavilla e Rettore del Santuario della Madonna delle Armi – Cerchiara.
  • don Rocco Lategano: parroco della parrocchia San Leone Vescovo – Saracena.
  • don Pietro Groccia: Amministratore parrocchiale parrocchia San Raffaele Arcangelo – contrada Lattughelle – Sibari (don Nicola Francomano vivrà un “anno sabbatico” e, nella libertà della sua responsabilità, sarà disponibile per il Sacramento della confessione e per le celebrazioni delle Sante Messe nella Basilica Cattedrale).
  • don Pietro De Salvo: amministratore parrocchiale San Nicola di Bari – Nocara.
  • don Nunzio Veltri: vicario parrocchiale parrocchia San Nicola di Bari – Morano.
  • don Annunziato Laitano: Rettore del Santuario Madonna della Catena – Cassano allo Jonio e direttore centro diocesano vocazioni.
  • don Francesco Faillace cappellano della Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari.

COMUNITA’  DI  PARROCCHIE

  • Le parrocchie Auxilium Christianorum in contrada Vigne di Castrovillari – Nostra Signora di Lourdes in contrada Cammarata di Castrovillari – Madonna della Pietà in contrada Pietà di Castrovillari vengono costituite in Comunità di Parrocchie con i parroci don Setho Kokou Mawulè (padre Norbert) e don Federico Baratta moderatore.
  • Le parrocchie Cuore Immacolato B.V.M. e San Vincenzo Ferrer di Trebisacce vengono costituite in Comunità di Parrocchie con don Vincenzo Calvosa parroco moderatore, don Michele Sewodo parroco, don Nicola Cataldi co-parroco e don Claudio Bonavita vicario parrocchiale.

Entro il mese di Novembre, prima che inizi il nuovo anno liturgico, ogni Consiglio Presbiteriale Vicariale sarà chiamato ad eleggere il nuovo Vicario zonale, offrendo al discernimento del Vescovo il risultato della consultazione.

Tutto il presbiterio, altresì, sarà invitato ad eleggere il Vicario per la Pastorale consegnando al Vescovo il risultato della consultazione che sarà oggetto del suo discernimento.

Stabilisco che i passaggi di consegne e gli ingressi dei nuovi parroci o amministratori parrocchiali dovranno effettuarsi entro il mese di Settembre e la prima parte del mese di Ottobre p.v. garantendo la partecipazione costruttiva all’Assemblea Diocesana che si terrà a Settembre, come da convocazione già trasmessa.

Il parroco uscente presenterà al subentrante la comunità in tutte le sue componenti, con particolare attenzione al CCP, al CPAE, alle eventuali comunità religiose presenti nel territorio parrocchiale, ai responsabili delle aggregazione e dei movimenti.

E’ evidente che, in tale passaggio, sono previsti gli adempimenti di carattere burocratico-amministrativo, secondo le indicazioni da me date attraverso la Curia e condivise nel Consiglio Presbiterale e nel Collegio dei Consultori.

E’ opportuno che l’ingresso del nuovo parroco sia accompagnato dalla celebrazione della Santa Messa presieduta da me o dal Vicario generale o dal Vicario zonale.

Sarà premura di ogni presbitero interessato al trasferimento prendere contatti con la segreteria del Vescovo (suor Clara, tel. 098171006) per stabilire la data dell’ingresso nella nuova parrocchia.

Penso che sia pleonastico ricordare ad ogni parroco entrante di evitare giudizi temerari sul lavoro pastorale svolto dal confratello predecessore e di non procedere a cambiamenti repentini che possano turbare la comunità, la quale va incoraggiata e aiutata a capire il senso più bello del cambio dei parroci.

Ringrazio ancora tutti i confratelli sacerdoti per la disponibilità dimostrata, augurandomi che queste mie disposizioni siano accolte con responsabilità e spirito ecclesiale.

Invoco su tutti la protezione di Maria, Stella della evangelizzazione e compagna di viaggio, e la benedizione di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Coraggio: il Signore si aspetta tanto da voi, da noi!

Cassano all’Jonio, 11 luglio 2017

      Memoria di San Benedetto da Norcia

          don Francesco, Vescovo