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OMELIA FESTA MADONNA DELLE ARMI Cerchiara, Lunedì 25 Aprile 2016


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Cerchiara, Lunedì 25 Aprile 2016 

   Una domanda si impone nella festa della Madonna delle Armi che stiamo insieme celebrando: che cosa dice la Madonna delle Armi a me, a te, a voi, a noi tutti?

Se ‘delle armi’ etimologicamente significa delle ‘grotte’, degli ‘anfratti’, allora ritengo che la prima indicazione  della Madonna oggi è il suo invito  a lasciarci attraversare interiormente, fin nelle pieghe più profonde del nostro essere, dalla Parola di Dio., ad essere docili alla sua azione e a non impedire che dia i suoi frutti, anche se questo potrebbe scomodarci.

La Parola che è stata appena proclamata ci affida tre orientamenti importanti.

ʺEcco, io faccio nuove tutte le coseʺ: siamo nell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse di san Giovanni apostolo, un libro in cui si intrecciano temi diversi, tutti  riferiti al contesto storico di una comunità, quella di san Giovanni, che vive un momento di persecuzione. Questa comunità viene chiamata ad una fedeltà a Cristo e san Giovanni esorta a non perdere la fiducia e la speranza perché ʺcieli nuovi e terra nuova sono all’orizzonteʺ e Dio, che asciugherà ogni lacrima di dolore, ʺfa nuove tutte le coseʺ.

Il secondo orientamento lo riceviamo dalla seconda lettura,  tratta dagli Atti degli Apostoli. Nel momento in cui Gesù ascende in cielo, viene rivolto agli Apostoli l’invito a non guardare il cielo ma ad entrare nel mondo consapevoli che Gesù stesso non farà mancare il Suo Spirito che scenderà su di loro  e non li lascerà soli nell’annuncio e nella testimonianza del Vangelo. Abitare la storia con la “forza” e la “consolazione” dello Spirito!

Dal Vangelo di Luca ricaviamo il terzo orientamento: per Gesù le relazioni significative della vita non sono quelle basate sulla “carnalità” (madre-figli-fratelli), ma quelli basati sulla disponibilità a vivere concretamente la Parola di Dio. E’ veramente rivoluzionaria la proposta di Gesù: le nostre relazioni, se stabilite  in Gesù, con Gesù e per Gesù, sono profonde e significative. Davanti ad esse le altre, tutte le altre, sbiadiscono e risultano inconsistenti.

Aiutati da Maria, Madre di Dio e Madre nostra, lasciamo che questi orientamenti abitino gli spaccati e gli anfratti più tortuosi della nostra esistenza. Maria, d’altronde, ci offre il suo sostegno indicandoci un metodo perché la  Parola  sia feconda dentro di noi e, attraverso la nostra testimonianza, in tutti i luoghi che frequentiamo: Maria   è la donna dell’ascolto, capace di ascoltare le ragioni di Dio e le ragioni degli uomini. L’ascolto nella Beata Vergine non è fatto soltanto con le orecchie, come spesso accade a noi, ma diviene accoglienza della volontà di Dio nella sua vita. All’ʺEccomiʺ pronunciato dalla giovane donna di Nazareth, che offre ʺcarneʺ al logos, segue il Magnificat, il canto di lode e, al tempo stesso, un canto in cui viene esaltato  chi è umile e  abbassato chi è arrogante e presuntuoso. Quell’Eccomi unito al Magnificat si ritrovano congiunti nello “Stabat Mater” ai piedi di Gesù Crocifisso: momento drammatico per la Madre che trova il senso di tutto quando nel cenacolo, con gli Apostoli, fa l’esperienza che l’amore di suo Figlio non poteva rimanere per sempre ‘deposto nel sepolcro’. Quell’amore, unico e speciale, asimmetrico e incondizionato, ha vinto ogni negatività, soprattutto ha vinto il grande mistero della vita, la morte.

La Madonna delle Armi ci consoli e, al tempo stesso, ci aiuti a seguire sempre e comunque  Suo Figlio Gesù, fondamento e condizione di ogni speranza.

†  Francesco Savino