Omelie

VI Domenica di Pasqua 21 Maggio 2017


VI DOMENICA DI PASQUA
21 Maggio 2017

“Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”: è l’inizio del Vangelo di questa VI Domenica di Pasqua. Il “se” dice tutta la delicatezza, la libertà, il rispetto e la fiducia con cui Gesù si rivolgeva ieri alla sua comunità e si rivolge oggi a noi che “abitiamo il mondo” alla sua sequela.
L’amore a cui Gesù chiama si traduce nell’“osservare” i suoi comandamenti che sono la sua stessa vita. Non consiste nell’obbedire ai comandamenti ma nel essere imitatori di Gesù, delle Sue parole e dei Suoi gesti. Se amiamo Gesù, diventiamo come Lui.

“Occorre capire bene quale amore il Signore indica e vuole nei suoi confronti. Noi umani conosciamo l’amore soprattutto come desiderio, e la nostra esperienza nelle storie d’amore e nella vita quotidiana: amiamo quando pensiamo all’altro, quando desideriamo la sua presenza, quando desideriamo il suo amplesso, quando ricordiamo l’altro con nostalgia e dunque lo invochiamo. In questo amore Dio diventa l’altro, ma l’altro come oggetto, e lo si ama come si ama una donna, un uomo, un figlio” (Enzo Bianchi).

Bisogna vigilare molto sul nostro modo di amare Dio per evitare di ridurre l’amore verso Dio ad una nostra proiezione: in tal caso il nostro amore sarebbe non per Dio ma per un nostro prodotto, un idolo.

L’amore vero per il Signore si lascia plasmare dalla Sua Parola e diventa obbedire (ob-audire) amoroso alla Sua volontà. Così si realizza in noi il grande desiderio che fu di Paolo, l’apostolo: “per me vivere è Cristo”, cioè acquisire gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù (cfr. Fil 2, 5). Amare Dio è volere ciò che Lui vuole, è amare come Lui ama, svuotarsi di ogni pretesa egoistica del proprio “io” e diventare una sola cosa con Lui.
Ciò è possibile e ci è stato assicurato perché abbiamo ricevuto più di una garanzia. Gesù ci ha detto: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro paraclito, perché rimanga con voi per sempre, lo spirito della verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi”.

La possibilità è data e garantita dallo Spirito, il Paraclito, l’avvocato, il difensore, il “maestro interiore”, la guida che abita dentro di noi. Lo Spirito è il soffio di verità e di fedeltà che, sostenendoci e ispirandoci, ci aiuta a compiere l’opera che Dio ci affida. Gesù è ancora presente non fisicamente ma con il Suo Spirito che resta con noi e dentro di noi. Lo Spirito è amore e ci insegnerà ad amare e accrescerà in noi l’amore per Dio e tra noi. Solo amando si conosce Dio perché Dio è Amore e l’amore è la strada della conoscenza di Dio.
Buona Domenica.

✠ Francesco Savino