Lettera a Gesù Bambino nella Notte Santa

Lettera a Gesù Bambino nella Notte Santa

O dolce Bambino,
nel grembo di una stalla hai scelto di nascere,
fra il respiro caldo degli umili e il silenzio del cielo.
Tu, Re di gloria, hai rivestito l’abito della fragilità,
perché il potente capisca l’umiltà
e il povero trovi rifugio nel Tuo cuore.

A Te, Principe della Pace,
affido i gemiti degli oppressi,
il pianto sommesso dei disoccupati,
il sospiro dei malati in cerca di sollievo.
a Te, che hai cercato riparo e non l’hai trovato,
e conosci il dolore degli esiliati,
dei cuori senza patria,
dei volti segnati dalla fame e dall’abbandono.

Gesù Bambino,

nella tua piccolezza ci insegni la grandezza del dono,
nella tua luce ci mostri il cammino della giustizia.
Rendi me e i miei confratelli riflessi del tuo amore:
perché le nostre mani diventino segni di speranza viva
e le nostre parole balsamo che lenisca le ferite più profonde.
Donaci un cuore capace di chinarsi sui più deboli,
di accogliere con tenerezza chi è smarrito,
e di offrire, con gioia e coraggio, la nostra vita
perché il tuo Regno di pace e giustizia fiorisca in mezzo a noi.

In questa notte in cui il cielo si china sulla terra,
fa’ risuonare il corno dell’annuncio, come nei tempi antichi,
quando il suono dello yobel proclamava il tempo del riscatto,
un anno di grazia, di libertà e di restituzione.
Che questa notte apra un varco nella speranza,
un richiamo al cuore indurito degli uomini e
Rendi il nostro cuore come terra che riposa,
capace di accogliere il seme della giustizia
e di far germogliare frutti di misericordia.

A Te, piccolo Re,
consegniamo i nostri sogni spezzati,
le paure che ci avvolgono come ombre,
e le colpe che ci appesantiscono il cuore.
Tu, fragile come ogni bambino,
eppure più forte di ogni potere,
insegnaci che la vera grandezza
si cela nella tenerezza che riscatta.

Resta con noi, Dio fatto fratello,
e trasforma le nostre notti più oscure
in albe di speranza.
Guidaci con la forza silenziosa
di chi sa piegarsi senza spezzarsi,
verso un mondo dove la pace
non sia soltanto un sogno lontano,
ma il dono vivo di chi ti riconosce
e ti accoglie nei volti dei più piccoli.

Piccolo Bambino,
così fragile nelle fasce,
eppure così forte da portare il cielo sulla terra,
fa’ che ogni uomo riscopra la dignità di essere fratello,
che nessun debole sia lasciato indietro,
e che nessun potente dimentichi il valore dell’umiltà.

Ti chiediamo non miracoli,
ma il coraggio di costruirli con le nostre mani,
seguendo la tua piccola grande via:
quella dell’amore che si dona,
del silenzio che ascolta,
e della misericordia che rinnova ogni cosa.

Resta con noi,
nella gioia e nel dolore,
perché solo con te,
la notte del mondo può diventare alba di salvezza.

   Francesco Savino

Cassano allo Ionio
24-12-2024
condividi su