Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab; Sal 44; 1 Cor 15,20-27a; Lc 1, 39-56

Assunzione della Beata Vergine Maria

15-08-2024

 

Nel cuore dell’estate, nel giorno di Ferragosto, noi Chiesa, popolo dei battezzati in cammino, celebriamo la Festa dell’Assunzione, il Transito di Maria da questo mondo al Padre.

Sostiene significativamente Enzo Bianchi: “Fin dai primi secoli i cristiani hanno percepito che in Maria – colei che aveva generato il Risorto e, a nome della creazione intera, aveva accolto il Dio fatto uomo – era prefigurata la meta che attende ogni vivente: l’assunzione dell’umano, di tutto l’umano, in Dio. Maria è icona e personalità corporativa del popolo dei credenti perché è la figlia di Sion (cfr. Sof 3,14.17), l’Israele santo da cui è nato il Messia, ed è anche la chiesa, la comunità cristiana che genera figli al Signore sotto la croce (cfr. Gv 19,25-27). Per questo l’autore dell’Apocalisse l’ha contemplata come donna vestita di sole, coronata dalle dodici stelle delle tribù di Israele, partoriente il Messia (cfr. Ap 12,1-2), ma anche come madre della discendenza di Gesù, la Chiesa (cfr. Ap 12,17). Così, la prima creatura a entrare con tutta se stessa nello spazio e nel tempo del Creatore non poteva che essere colei che aveva acconsentito all’irrompere del divino nell’umano: spazio vitale donato dalla terra al cielo, la Vergine-Madre, definita «beata» già da Elisabetta nel loro umanissimo incontro, diviene germe e primizia di una creazione trasfigurata”.

Maria dalla Chiesa è creduta e contemplata al di là della morte e del giudizio, in quella dimensione altra dell’esistenza che sappiamo chiamare solo “cielo”, che non va considerato in contrapposizione con la terra, anzi, entrambi vanno considerati in un abbraccio.

Maria, assunta totalmente in Dio, resta umana, madre per sempre, rivolta verso la terra, prossima alle sofferenze degli uomini e delle donne di tutti i tempi e di tutti i luoghi.

“L’Assunzione di Ma­ria al cielo in anima e corpo è l’icona del nostro futuro, anticipazione di un comune destino: an­nuncia che l’anima è santa, ma che il Creatore non spre­ca le sue meraviglie: anche il corpo è santo e avrà, trasfi­gurato, lo stesso destino del­l’anima. Perché l’uomo è u­no” (Ermes Ronchi).

Per l’Oriente come per l’Occidente cristiano la Dormizione-Assunzione di Maria è un segno delle “realtà ultime”, di ciò che accadrà alla fine dei tempi, “un segno della pienezza cui l’umanità anela: in lei intuiamo la glorificazione che attende il cosmo intero, quando finalmente «Dio sarà tutto in tutti» (1Cor 15,28) e in tutto. Maria è la porzione di umanità già redenta, figura di quella «terra promessa» cui siamo chiamati, lembo di terra trapiantato in cielo: ecco perché un inno della Chiesa ortodossa serba la canta quale «terra del cielo», terra da cui noi come lei siamo tratti (cfr. Gen 2,7), ma terra redenta, trasfigurata grazie alle energie dello Spirito santo, terra ormai in Dio per sempre” (Enzo Bianchi).

La festa liturgica che oggi celebriamo apre a noi tutti il cuore con fiducia alla speranza, perché, come per Maria, anche noi non siamo nati per la morte ma per la “trasfigurazione” totale in Cristo, per l’assunzione al cielo.

La Festa dell’Assunta, allora, ci invita ad avere fiducia nell’esito positivo della storia: il futuro è minacciato, ma la bellezza e la vitalità di questa donna, che si è fidata e consegnata completamente alla volontà di Dio, sono più forti della violenza, delle guerre e di ogni conflitto.

Il futuro è l’incontro con Dio, che non ci ha mai abbandonato al destino di morte ma ci ha sempre accompagnato, sostenuto, consolato, nel rispetto della nostra libertà, verso il compimento, che è Lui stesso, bellezza e armonia assoluta.

Tutto, in questa festa, è speranza!

«È nella stagione del dubbio e dell’incertezza che il popolo invoca Maria: quando tutto sembra persino impossibile da realizzarsi, la Madonna ci ricorda che l’impossibile degli uomini è il possibile di Dio, quotidiana amministrazione. Il fatto, poi, che Maria sia capace di intercedere presso il Figlio, fa aumentare a dismisura le sue quotazioni presso il popolo: sapere di avere una postina come Lei che passa le nostre richieste a Gesù – soprattutto quelle fatte nei giorni in cui proviamo persino vergogna a rivolgerci a Cristo – non ci toglie il peso di una paura o di una difficoltà, ma ci aiuta a ritrovare un significato a quel dolore. E l’uomo, soprattutto quello giovane, quando trova un senso alla sua fatica, è capace di sopportare la più lunga delle sofferenze” (don Marco Pozza).

La consapevolezza che il corpo di Maria è “assunto in cielo” è testimonianza che tutto il creato intero sarà assunto in Dio: “è la carne stessa della terra che, trasfigurata, diviene eucaristia, ringraziamento – quello che la Vergine ha saputo elevare a Dio nel Magnificat –, diviene abbraccio con il cielo” (Enzo Bianchi).

Con le parole di Elisabetta, rivolgendoci a Maria, le diciamo: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”.

E con le parole di Maria cantiamo: “L’anima mia magnifica il Signore”.

La Madonna, assunta in cielo, ci aiuti a vivere il tempo che ci è concesso mai ad una dimensione, solamente quella terrena, ma immersi nella storia con gli occhi rivolti verso il cielo, compimento finale di ogni storia, di ogni esistenza.

Buona festa dell’Assunzione.

 

       ✠   Francesco Savino

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