IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA [SCARICA]
Gn 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38
8 Dicembre 2019
La II Domenica di Avvento di quest’Anno coincide con la Solennità della Immacolata Concezione.
Qual è il senso di questa festa nel tempo di Avvento?
La risposta di padre Giancarlo Bruni, servo di Maria e monaco di Bose, mi sembra sapienziale: “Dio, nell’in-principio della creazione, contemplando e valutando la sua opera «uomo», maschio-femmina, gioì e esclamò: «Ecco, è cosa molto buona-molto bella» (Gen.1,31). Quando «venne la pienezza del tempo» (Gal. 4,4), contemplando e valutando una sua creatura di nome Maria, Dio nel suo angelo esultò ed esclamò: «Rallegrati, piena di grazia» (Lc 1,28), vale a dire amatissima di un amore che ti ha costituita molto buona-molto bella al mio cospetto e al cospetto del mondo. Hai trovato benevolenza presso un Dio con te”.
Maria è l’“Immacolata” o, secondo una dizione cara all’Ortodossia, “La Tutta Santa”. Lei, pensata da Dio, concepita e generata innocente, è la donna del “si” a Dio, all’uomo e alla creazione, non macchiata dal grande male del “no” a Dio, all’uomo e alla creazione.
Ogni creatura gettata nel mondo è pensata da Dio per essere santa ed immacolata: “Scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità” (Ef 2, 4). La Madonna dice che questo è possibile per ognuno di noi quando, alla relazione amicale cielo-uomo-terra, rispondiamo con il “sì”, con l’“eccomi” come la Vergine di Nazareth. L’Immacolata, afferma sempre G. Bruni, “sta dinanzi alla Chiesa e all’uomo come memoria di responsabilità, dire sì è approdare alla sponda dell’innocenza per una storia finalmente non macchiata ma santa, cioè diversa, la storia della riconciliazione che nessuno e nulla esclude, né Dio, né l’uomo, né l’universo. Una storia redenta”.
Maria è una creatura che è resa tutta bella da Dio in vista del divenire la dimora del più bello tra i figli dell’uomo generato al mondo, “l’aurora del sole, il grembo della Parola e la terra del cielo”. Il Vangelo proclamato oggi è la rivelazione della vocazione di Maria e del compimento in Lei della promessa fatta da Dio all’umanità sin dall’inizio, sin dall’in-principio.
Il turbamento misto allo stupore espresso nell’interrogativo “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” lascia il posto alla fiducia nelle parole dell’angelo: “Concepirai un figlio, lo darai alla luce, lo chiamerai Gesù” perché “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra”.
La Parola di Dio è “viva ed efficace” (Eb 4, 12), realizza ciò che annuncia in colui che ne è il destinatario obbediente. Qui c’è tutta la grandezza di Maria che ha accolto e si è affidata alla Parola, credendo che “nulla è impossibile a Dio”.
Tutta la storia dell’umanità è storia di amore tra Dio e l’uomo, un Dio che non si arrende neanche dinanzi alla libertà dell’uomo di rifiutare il suo amore, un dio il cui amore diventa incomprensibile se riportato ai criteri di convenienza e di utilità. Dio è amore senza “se” e senza “ma”!
Impariamo da Maria, in questo Tempo di Avvento, a fidarci e ad abbandonarci senza paura all’amore ineffabile e incondizionato di Dio.
Buona Domenica.
✠ Francesco Savino