Ez 17,22-24; Sal 91; 2 Cor 5,6-10; Mc 4, 26-34

XI Domenica del tempo ordinario anno B

16-06-2024

 

Questa Domenica, XI del Tempo Ordinario, ci consegna un ossimoro. “Parabole potentemente umili…come al solito è un paradosso ma funzionale a condurci nell’“altrove” di Dio; con queste parabole, che sono nel quarto capitolo dell’Evangelo di Marco, Gesù vuole farci capire che le “cose” del Regno di Dio non funzionano con i meccanismi soliti, quelli del mondo, non funzionano con i tempi del mondo, con i suoi ritmi, con le sue proporzioni. Insomma, sbaglia molto chi, nelle “cose” di Dio, nelle “cose” del Regno, volesse applicare quei parametri mondani; chi lo facesse, alla fin fine non solo rimarrebbe deluso ma soprattutto rischierebbe di snaturare le opere dell’Evangelo, rischierebbe di far diventare le opere del Regno, le opere della Comunità cristiana, opere meramente mondane, misurate con i criteri del numero, del successo, del marketing, della popolarità, della visibilità… opere misurate tremendamente come “eventi” (parola terribile e sviante del vuoto linguaggio dei media per cui ogni stupidaggine è “evento”!)” (Padre Fabrizio Cristarella Orestano).

La prima parabola ci dice che il regno di Dio è “come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso, non lo sa”.

La venuta del regno di Dio e il suo manifestarsi è paragonato al processo della semina, della nascita del grano, della crescita. Siamo invitati con questa parabola a comprendere la forza che è presente in quel piccolo seme, ma che ha in sé una potenza misteriosa, silenziosa, irresistibile.

Il contadino non può far davvero nulla, deve solo seminare e vigilare perché la crescita non dipende più da lui. L’insegnamento di Gesù con questa parabola penso che sia molto chiaro: bisogna meravigliarsi del Regno di Dio che cresce indipendentemente da noi. Occorre essere consapevoli di questo processo inarrestabile del Regno.

L’altra parabola è quella del granello di senape, della sua piccolezza: il regno di Dio è così. Se veramente ci lasciassimo toccare nel cuore da questa parola di Gesù, abbandoneremmo ogni pretesa di grandezza, di visibilità a tutti i costi, ogni pretesa di contare e di avere successo nel mondo e per il mondo, ogni pretesa, comunque, di apparire.

“La parola sul granellino di senape è parola di rivelazione: ci dice cosa è davvero il Regno e con quali parametri deve misurarsi chi vuole essere del Regno! È veramente necessario che ci convinciamo di questa piccolezza, di essere «piccolo gregge» (Lc 12,32). È una piccolezza che genera Grazia; è una piccolezza che diviene rifugio dei deboli, è una piccolezza che offre “casa” (gli uccelli fanno il nido), è una piccolezza che accoglie! Sì, perché solo la piccolezza sa accogliere davvero; la grandezza, abbagliata da se stessa, spesso ne è incapace ed alza muri di indifferenza e di sospetto, non ha rami capaci di aprirsi a farsi “nido” per chi nido non ha!” (cfr. Padre Fabrizio Cristarella Orestano).

Il regno di Dio “accade” tutte le volte in cui la “piccolezza” diventa accoglienza di Dio, della sua volontà, del suo progetto che si fa accoglienza dell’altro e del suo bisogno. È chiaro che per il mondo tutto questo è stoltezza (cfr. 1Cor 1, 22-25) ma Dio guarda la realtà, noi, con occhi diversi e dove c’è arroganza e grandezza Dio vede miseria, e dove c’è piccolezza, fragilità, vede grandezza.

Occorre allora porsi con grande sincerità la domanda: da chi noi desideriamo essere guardati? Vogliamo camminare sotto quale sguardo?

Sono le domande che ci aiutano a crescere.

Affidiamoci allo sguardo di Dio, chiedendo, implorando la nostra vera pace.

“Ciò che dappertutto altrove sarebbe un duro sforzo, qui non è che semplicità e quiete. Una tensione semplice, un cuore semplice, un profondo silenzio, una profonda pace. Ce ne han dette tante, o Regina degli Apostoli, abbiamo perso il gusto per i discorsi. Non abbiamo più altari se non i vostri, non sappiamo nient’altro che una preghiera semplice” (C.Pèguy).

 

Buona Domenica.

 

   Francesco Savino

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