V Domenica di Pasuqua

V Domenica di Pasuqua
06-05-2023

At 6, 1-7; Sal 32; 1 Pt 2,4-9; Gv 14,1-12

 

Domenica  7  Maggio  2023

 

Il Vangelo di questa Domenica è ambientato all’interno dei tre discorsi di addio che Gesù rivolge nel cenacolo ai suoi discepoli. Ha consegnato loro una “proposta” radicalmente nuova: “Amatevi gli uni gli altri nella misura in cui io ho amato voi” (Gv 13, 34).

Con il gesto della lavanda dei piedi ha puntualizzato che nella sua comunità non c’è assolutamente spazio per il potere né per chi vuole prevalere sul fratello o sulla sorella.

Il servizio gli uni degli altri è la nota e lo stile di ogni vocazione all’interno della comunità. Gesù annuncia la sua partenza che insieme al tradimento di Giuda e alla profezia del rinnegamento di Pietro hanno reso tristi i discepoli.

Per questo motivo Gesù dice: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. Gesù li esorta a rimanere saldi, fermi, anche se gli avvenimenti della vita si stanno complicando. Infatti lui sarà sempre presente in mezzo a loro e con loro anche se la sua compagnia non è più nella “carne”. La sua presenza è sacramentale! È dentro di noi!

Gesù puntualizza che nella casa del Padre vi sono molte dimore e se non fosse così, puntualizza ancora Gesù, vi avrei mai detto che vado a prepararvi un posto?

La casa del Padre a cui fa riferimento Gesù, la dimora, va intesa nel riferimento al verbo “rimanere”, verbo usato per descrivere la relazione unica che c’è tra il Padre e il Figlio, ma anche per sottolineare il rapporto di Gesù con i suoi discepoli. La casa del Padre non è un edificio ma un vivere in profondità la relazione con Dio grazie a Gesù.

La Sua partenza, pertanto, non deve rattristare i discepoli, anzi li deve rallegrare perché la prospettiva per loro è veramente consolante e consisterà in una comunione intima e profonda con il Padre.

Gesù chiede ai discepoli fiducia in Lui mentre sale al Padre, desidera spiegare ai suoi quanto sia meglio per loro che “vada via”. È importante anche per noi cogliere questo messaggio, perché ci rivela tutto l’amore gratuito e liberante che il Signore ci concede contro le nostre pretese di “salvare il mondo” con le sole nostre forze. “Tutta questa promessa è fondata sulle ultime parole: “Perché io vado al Padre”. Perché adesso Gesù prega il Padre per noi. Non per la nostra capacità, non per una nostra volontà possiamo compiere opere più grandi, ma perché Lui va dal Padre, Lui sta davanti al Padre e prega per noi.

Tutta la nostra preghiera è la preghiera di Gesù. Tutta la consistenza della nostra preghiera è la preghiera di Gesù. Per questo i sacramenti sono la preghiera più semplice, la preghiera più efficace, la preghiera che non è nostra perché è di Gesù. È Lui che celebra l’Eucaristia, è Lui che perdona, è Lui che battezza… è la sua preghiera, è Lui che domanda, che domanda per noi(don Giacomo Tantardini).

A Tommaso, che gli chiede come è possibile conoscere la via, domanda che anche noi possiamo farci, Gesù indica se stesso come la via, la verità e la vita, e nessuno può andare al Padre se non attraverso la persona di Gesù.

È Gesù, allora, la via che conduce al Padre perché è la Verità, cioè la rivelazione, che porta la vita con la sua Pasqua.

La comunità dei discepoli deve saper vivere questo momento di solitudine e di smarrimento perché deve imparare a vivere l’invisibile presenza di Dio, che vuole portarci ad una fede adulta, responsabile.

E a Filippo che chiede a Gesù di mostrare loro il Padre, Gesù ribadisce che chi vede Lui vede il Padre, perché Lui è nel Padre e il Padre è in Lui. E aggiunge che chi crede in Lui compirà le stesse opere sue, anzi ne compirà di più grandi, perché è Lui stesso a operare in loro.

Nel Vangelo di questa Domenica troviamo veramente un messaggio significativo: chi incontra Gesù e lo segue trova la strada vera e autentica che porta alla vita piena.

“In fondo ciò che devo dire è sempre una piccola, semplice, verità: come imparare a vivere con la mano nella mano del Signore” (Edith Stein).

Buona Domenica.

   Francesco Savino

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